Indagini partite da Nettuno
Le indagini delle Fiamme Gialle della Compagnia di Nettuno avevano preso le mosse nei mesi scorsi da una società del posto formalmente attiva nel commercio di articoli medicali – risultata essere una “cartiera”, in quanto priva di qualsivoglia struttura operativa e di personale alle dipendenze – che veniva fittiziamente interposta negli acquisti di merce da paesi dell’Unione Europea da parte di imprese nazionali, assumendosi l’integrale debito IVA, che non veniva mai versata all’Erario.
Coinvolte società in tutta Italia
Gli accertamenti si erano poi estesi “a macchia d’olio”, appurando il coinvolgimento di altre società italiane, con sede a Caserta, Napoli, Nettuno, Perugia, Pisa, Tropea e Varese, che avrebbero conseguito un consistente risparmio dell’IVA, grazie all’interposizione (cartolare) della società nettunese, negli acquisti di merci da soggetti economici operanti in Lettonia, Lituania e Regno Unito. Tra i destinatari delle fatture false un imprenditore della provincia di Varese, che avrebbe evaso imposte per quasi 2,5 milioni di euro, indagato per l’ipotesi di reato di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti.
Il sequestro dei beni
Gli elementi raccolti dai militari hanno consentito il sequestro preventivo finalizzato alla confisca anche “per equivalente” del valore corrispondente alle imposte evase che ha riguardato sette immobili fra case e locali commerciali ubicati nella provincia di Varese, nonché i saldi attivi di conti correnti bancari e di polizze assicurative per quasi 700.000 euro. Il decreto di sequestro preventivo è stato emesso dal G.I.P. del Tribunale di Velletri, su richiesta della locale Procura della Repubblica.
Durante le perquisizioni presso le sedi delle società e l’abitazione dell’imprenditore è stato rinvenuto denaro contante per circa 17 mila euro e 60 orologi di lusso (Rolex, Audemars Piquet, Cartier, Omega, Panerai, Breitling, IWC e altri).
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