Sono passati 79 anni ma il tritolo era ancora lì, in tutta la sua pericolosità. Ad accorgersene è stata la ditta incaricata di mettere in sicurezza e consolidare il ponte che divide il territorio dei comuni di Latina e Cisterna, tanto da costringere gli operai a sospendere il cantiere e a chiedere l’intervento degli artificieri.
L’esplosivo si trovava nei pressi del pilone del ponte e sarebbe stato fatto brillare nel caso in cui gli americani fossero passati da quelle parti subito dopo lo sbarco di Anzio del 22 gennaio 1944.
Gli Alleati presero invece una strada diversa, o forse transitarono su quel ponte in maniera inaspettata: fatto sta che in quei tragici mesi tra gennaio e maggio del 1944 quel tritolo, pronto a seminare distruzione e morte, è rimasto al suo posto fino ai giorni scorsi. Ed è un miracolo se in tutti questi anni non sia successo nulla.
Cosa dice la storia
La storia ricorda che il 30 gennaio 1944 due battaglioni di Rangers si incamminarono verso Cisterna, contando di poter trovare scarsa resistenza e prendere la cittadina per operare con gli altri reparti che avanzavano da Aprilia e Campoleone una manovra a tenaglia contro i tedeschi schierati sui Castelli romani.
Ma i tedeschi avevano previsto le mosse e si erano nottetempo molto fortificati a Cisterna. L’attacco dei Rangers fu una carneficina: dei 767 soldati utilizzati, solo 6 tornarono vivi tra le file alleate. Gli altri furono tutti uccisi o catturati.
E si può ipotizzare che proprio questa schiacciante e per certi versi inaspettata vittoria dei tedeschi portò a risparmiare il ponte, la cui distruzione a quel punto non era più necessaria. Il tritolo, ben nascosto, non fu utilizzato ed è rimasto lì occultato fino ai giorni nostri
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