La Posidonia oceanica è una pianta marina che ha un ruolo fondamentale nella produzione di ossigeno. Si stima che ogni metro quadrato di prateria in buona salute possa arrivare a liberare fino a 14-16 litri di ossigeno al giorno, rappresentando un vero e proprio polmone blu del nostro mare. Contribuisce, inoltre, alla salvaguardia dei litorali, smorzando l’effetto del moto ondoso ed è fondamentale nella difesa di fondali e coste dall’erosione.
I subacquei si sono immersi a una profondità di oltre 30 metri, rimuovendo una rete strascicante lunga circa 450 metri, del peso di circa 500 kg. Tra le maglie sono state rinvenute numerose forme di vita tra cui stelle marine e una murena, prontamente liberate in mare.
A scoprire e segnalare la situazione di rischio era stato Umberto Natoli, un sub affezionato della zona, che durante una delle sue immersioni nelle acque del Circeo aveva notato la grossa rete sul fondo.
Gli attrezzi da pesca, tra cui le reti, sono i rifiuti di plastica maggiormente presenti nei mari di tutto il mondo e rappresentano una delle più serie minacce alla biodiversità marina: sono estremamente pericolose, perché si trasformano in trappole per la fauna marina e continuano a pescare, soffocando i fondali e distruggendo le forme di vita che hanno lì il loro habitat.
Le reti da pesca abbandonate rappresentano una forma di inquinamento ambientale anche perché si sminuzzano e nel tempo diventano microplastiche che, entrando nella catena alimentare, arrivano anche all’uomo.
Si stima che ogni anno, nel mondo, circa 100.000 mammiferi marini e un milione di uccelli marini muoiano a causa dell’intrappolamento in reti da pesca fantasma o per ingestione dei relativi frammenti.
Marevivo conduce ogni anno, dal 2003, svariate operazioni di recupero di reti abbandonate in numerose località italiane. Ad oggi sono stati rimossi oltre 10.000 metri di reti.
Massimiliano Falleri, Responsabile Divisione Sub Marevivo, ha spiegato che l’operazione di recupero reti condotta nei fondali del Circeo è stata tecnicamente impegnativa. L’intervento ha permesso di rimuovere una rete pesante ma relativamente “giovane”, abbandonata, secondo le stime di Marevivo, da circa quattro anni. L’intervento ha permesso non solo di limitare i danni che la rete avrebbe potuto arrecare, ma soprattutto di liberare la posidonia, tornando a far respirare il mare.
L’operazione è stata realizzata grazie al supporto di Zignago Vetro, alla collaborazione con il Comune di San Felice Circeo, che ha concesso il patrocinio all’iniziativa e si occuperà dello smaltimento, e all’aiuto della Capitaneria di Porto.
Zignago Vetro è parte del progetto da due anni. “La collaborazione con Marevivo rappresenta un’importante sinergia che ci consente, da un lato, di attuare le politiche ESG dell’azienda, con un particolare focus sull’acqua e sugli oceani, dall’altro di realizzare il nostro obiettivo più ambizioso: essere parte di un cambiamento positivo nel mondo”, ha affermato l’Amministratore Delegato di Zignago Vetro, Roberto Cardini.
Il Sindaco di San Felice Circeo, Monia Di Cosimo, ha dichiarato: “Come Comune, siamo ben felici di sposare iniziative come questa, che puntano a sensibilizzare noi tutti sulla necessità di tutelare i nostri mari e più in generale l’ambiente in cui viviamo.”
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