In un tragico incidente sul lavoro a Pavone Canavese (Torino), nel cantiere a ridosso dell’autostrada A5 Torino-Aosta ha perso la vita questa mattina un giovane operaio di Sabaudia, Stefano Marcoccia di 34 anni.
A uccidere il ragazzo, che aveva due figli, sarebbe stata un’esplosione. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri della compagnia di Ivrea, l’operaio stava scaricando delle bombole da un rimorchio. Non è chiaro se il decesso sia avvenuto subito dopo lo scoppio. Al momento i carabinieri stanno ascoltando eventuali testimoni presenti nel cantiere, che da oltre un anno è operativo in quel tratto di autostrada chiuso al traffico. Sul posto anche i vigili del fuoco, le forze dell’ordine e gli ispettori dello Spresal, servizi di prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro. Ora bisognerà cercare di capire cosa è effettivamente accaduto e cosa non avrebbe eventualmente funzionato nelle procedure di sicurezza
L’uomo era dipendente di una ditta esterna. Il cantiere dove si è verificato l’incidente riguarda i lavori sul ponte del torrente Chiusella, che fa parte dell’autostrada A5 Torino-Aosta, nell’ambito delle opere per il nodo idraulico di Ivrea.
Il cordoglio del sindaco di Sabaudia
“La notizia della morte prematura di Stefano Marcoccia ha colpito tutta la comunità di Sabaudia” ha detto il sindaco di Sabaudia Alberto Mosca non appena ha appreso della tragedia che ha colpito i familiari dello sventurato ragazzo, originario di Veroli ma da anni residente nella città pontina.
“Stefano – continua – era un bravo ragazzo, era conosciuto perché a Sabaudia aveva lavorato in una nota birreria. Era gioviale, era una persona che dialogava molto e benvoluto da tutti. D’altro canto ogni morte sul lavoro è già un dramma di per se. Ma questa ci tocca in modo particolare proprio perché Stefano era veramente amato da tutti i giovani di Sabaudia”.
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