Ennesima grande affermazione per il pugile apriliano in forza alla Polizia di Stato Alessandro Marziali nell’edizione numero 93 dei campionati italiani di boxe che si sono svolti a Roseto degli Abruzzi dal 3 all’8 dicembre scorsi. Il fuoriclasse pontino con ambizioni Olimpiche infatti, ha battuto uno dopo l’altro tutti gli avversari che gli si sono presentati davanti, capitolando soltanto nella finalissima contro il campione abruzzese nonché titolare della Nazionale Alfonso Di Russo, in quello che a tutti gli effetti è stato un vero e proprio remake della finale dello scorso anno, vinta sempre dal fortissimo abruzzese. Marziali si conferma quindi vicecampione italiano nella sua categoria (69 kg superwelter) e ha tutto il diritto di sperare ancora con pieno titolo in una chiamata dalla Federazione per giocarsi le sue chances in vista di Rio 2016, una chiamata che se a questo punto non dovesse arrivare lascerebbe aperti inquietanti punti di domanda. Nonostante il rammarico per la sconfitta, arrivata proprio nel match più importante, la sua è stata comunque una cavalcata strepitosa, iniziata con la vittoria nel primo turno contro il campione della Lombardia Mario De Nicola, utile a rompere il ghiaccio: “contro De Nicola – ha dichiarato Marziali al Caffè – è stato un match in crescendo, che mi sono aggiudicato con precisi colpi al corpo ed al volto seguiti da buoni spostamenti”. Ai quarti di finale Alessandro ha pescato il campione della Puglia Giuseppe Fico, un boxer per niente tecnico ma con un grande cuore e foga, basti pensare che il suo palmares parlava di 35 match disputati con appena 4 sconfitte ed il resto tutte vittorie con 9 addirittura prima del limite. “Contro di lui – ha proseguito Marziali nella sua analisi al nostro giornale – dovevo stare lontano ed essere molto rapido negli spostamenti e così è stato. Durante la prima ripresa ho ricevuto una testata allo zigomo che ha creato un taglio, questo episodio mi ha portato un po di nervosismo ma sono riuscito a non pensarci e portare anche questo match dalla mia parte qualificandomi per la semifinale”. A due ore da questo importante appuntamento però, il boxer apriliano viene raggiunto da una brutta notizia: “poco prima di disputare la semifinale – ha spiegato – sono venuto a sapere della scomparsa della nonna di mia moglie, vi posso assicurare che non è stato per niente facile salire sul ring e quel dolore tramutarlo in forza ma ci sono riuscito, quasi sicuramente grazie a lei che è diventata il mio angelo”. Un match decisamente impegnativo contro il campione piemontese Samuele Zingarelli, un boxer che nei match precedenti aveva destato un’ottima impressione. Contro di lui, Marziali è stato praticamente perfetto, riuscendo a mandarlo in confusione con spostamenti continui e colpi di rimessa in velocità. Si arriva finalmente alla finalissima che, come detto, vedrà Alessandro Marziali sconfitto da Alfonso Di Russo. “Volevo riprendermi la rivincita dell’anno scorso – ci ha confessato – quando avevo perso 2-1 in un match molto contestato. Purtroppo però non ci sono riuscito, ho perso per tutti e tre gli arbitri veramente per un soffio, 29-28. La mia colpa forse è stata quella di non essere incisivo subito dalla prima ripresa, che me l’hanno data persa tutti e tre gli arbitri, ma dalla seconda ho cominciato a pressarlo e mettere colpi su colpi ed anche a questa però solo un arbitro ha visto la mia vittoria mentre gli altri due no ma credevamo di essercela aggiudicata; in poche parole già avevo perso, ma nel cuore di un pugile bisogna combattere fino all’ultimo suono della campanella, quindi anche la terza ripresa ho dato molto, il mio avversario scappava ed anche qui soltanto due giudici su tre hanno visto la mia vittoria. Resta un po di rammarico perchè se quella seconda ripresa la vedevano a mio favore avrei riportato il titolo ad Aprilia, comunque torno a casa con un argento nel campionato più importante d’Italia, non è poco”.“Voglio Ringraziare – ha concluso Alessandro Marziali – tutte le persone che come sempre mi sono state vicine dandomi una grandissima carica. Avrei voluto dedicare il titolo a mia madre perchè non gli avevo mai dedicato una mia vittoria, ma sopratutto per dirgli che gli voglio un mondo di bene, non ci sono riuscito ma gli dedico comunque questa medaglia d’argento perché essere i secondi in Italia non è da tutti. Un grazie particolare come sempre a mia moglie, mio padre, mio fratello, gli amici, tutto il mio team che alleno, i maestri Domenico Filippella e Giulio Coletta, il mio massaggiatore Giovanni Cocomazi ed il mio nutrizionista Giovanni de Francesco se sono arrivato fin qui è grazie anche a loro”.
12/12/2015