Dopo la denuncia di un’associazione di categoria, gli agenti del Corpo Forestale dello Stato del Comando Provinciale di Ancona, di Latina e Milano, hanno sequestrato numerose confezioni di pappa reale (“Royal Jelly” la denominazione internazionale) proveniente dalla Cina, pronte per essere immesse nel mercato on line come prodotto italiano, denunciando a piede libero F. A. di 31 anni, residente a Latina, per il reato di frode in commercio.
L’indagato, infatti, acquistava il prodotto cinese all’ingrosso da un’impresa commerciale perugina e poi proponeva lo stesso prodotto, in pacchi da un kg o in boccette da 10 grammi, come italiano e di propria produzione, anche falsificando le analisi.
Il 31enne proponeva la pappa reale anche ad altri apicoltori – spacciandola per una pregiata produzione locale – a prezzi molto più alti del suo reale valore di mercato, arrivando anche a inventare lotti di produzione per fornire “patenti” di tracciabilità ai suoi prodotti-tarocchi.
Come accade per altri prodotti alimentari, anche per la pappa reale le conseguenze di frodi e irregolarità ricadono unicamente sul consumatore finale, che paga a caro prezzo un prodotto di incerta genuinità e di potenziale dannosità per la salute umana (probabilmente più volte congelato e scongelato), convinto invece di “investire in salute” su un prodotto a “Km zero”, ritenuto utile per aumentare le difese immunitarie di bambini o anziani debilitati.