Le sue condizioni, fortunatamente, sono in continuo miglioramento. Ha riportato un trauma cranico, una forte contusione al petto che gli ha causato un edema polmonare e delle lesioni ai piedi. Ma la situazione avrebbe potuto essere decisamente più grave.
Gli investigatori del commissariato di Anzio grazie alle immagini e alle testimonianze dei presenti, in brevissimo hanno identificato e poi arrestato i responsabili. Due gemelli di Nettuno, nati in Italia da genitori serbo bosniaci, che si trovano in carcere a Velletri in attesa dell’udienza di convalida. Al vaglio la posizione di un 17enne egiziano che era con loro.
“Sono sollevato dal fatto che li abbiano presi — ha detto il padre del ragazzo — mio figlio non si meritava una cosa del genere. Spero che rimangano in carcere, sono belve”.
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E’ stata fissata per il prossimo martedì l’udienza in tribunale per la convalida del fermo dei due gemelli accusati dell’aggressione del ventenne di Anzio, che alle 17 aveva appena finito di lavorare in un noto ristorante sul Porto.
Resta da capire la posizione degli altri due giovani che si sono presentati in Commissariato. Mentre infatti è certa la presenza di un 17enne egiziano, non è chiara la responsabilità di un quarto ragazzo che si è presentato spontaneamente.
Sono ancora in corso le indagini sull’auto utilizzata per correre intorno alla fermata dell’autobus a piazza Battisti, che risulta essere stata noleggiata per conto di una società. Fonti di polizia rivelano che i tre ragazzi a bordo della Panda grigia che dopo l’aggressione è stata utilizzata per investire il giovane sono conosciuti come pusher. L’accusa per i due gemelli è tentato omicidio.