Albano, è stato un successo sia per gli ingegneri di ‘maggioranza’ che per gli ingegneri di ‘opposizione’, che per un giorno hanno svestito gli abiti da politici per indossare solo quelli da tecnici, il seminario promosso dall’Ordine degli ingegneri di Roma e dalla Fondazione dell’Ordine degli Ingegneri di Roma e dedicato a “La gestione dei Rifiuti e gli impianti tecnologici, stato dell’arte e prospettive future” che si è svolto nell’Aula Consiliare di palazzo Savelli lunedì 25 settembre. Un convegno in cui in buona sostanza si è detta una cosa, forse un po’ celata tra le righe ‘tecniche’, ossia che un termovalorizzatore da 600mila tonnellate di pattume l’anno, come quello che il sindaco di Roma Gualtieri vuole costruire a circa 350 metri dalla discarica di Albano, produrrebbe delle quantità di inquinanti decisamente troppo alte, rispetto ad altri impianti industriali di altro tipo.
Erano presenti, tra gli altri, il sindaco, Massimiliano Borelli, per i saluti istituzionali, il vicesindaco, Luca Andreassi, ingegnere, il presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Roma, Massimo Cerri. L’evento è stato moderato da Roberto Cuccioletta, ingegnere, Consigliere della Fondazione dell’Ordine degli ingegneri di Roma FOIR, ma anche consigliere comunale (di opposizione) e Presidente della Commissione ‘Trasparenza e Legalità’ del comune di Albano.
Parla il vicesindaco, Luca Andreassi
“Nel convegno – racconta il vicesindaco Luca Andreassi -abbiamo parlato di gestione di rifiuti. In maniera scevra da ogni ideologia. Con attenzione agli aspetti tecnologici e normativi. Al fine di individuare quali siano le scelte e soluzioni tecnologicamente più avanzate e maggiormente sostenibili da un punto di vista economico ed ambientale.
Le soluzioni esistono. E vanno integrate all’interno di una visione. La mia visione ha un minimo comun denominatore. La produzione di gas tecnologici. Produzione di biogas e biometano dal trattamento della frazione organica in digestori anaerobici. Produzione di gas tecnologici quali etanolo, metanolo e idrogeno attraverso la conversione chimica delle frazioni difficilmente o non-riciclabili – ovvero dell’indifferenziato residuo – attraverso riciclo chimico in impianti ad ossidazione parziale (waste to chemicals).
Per dare qualche numero che ho presentato stamattina, un termovalorizzatore da 600.000 tonnellate/anno con produzione di energia immette in atmosfera circa 6 miliardi di metri cubi di fumi caldi ad una temperatura compresa tra i 160° e i 200° gradi e circa 720.000 tonnellate di C02. Un sistema di tipo “waste to chemicals” non produce fumi caldi e immette in atmosfera meno del 20% di anidride carbonica rispetto al termovalorizzatore. Credo non serva aggiungere altro. P.S. Le slides – conclude Andreassi – saranno disponibili a breve sui canali dell’Ordine degli Ingegneri. In questo post ho fatto una collezione di foto in cui potete vedere i principali argomenti trattati”.
Roberto Cuccioletta, moderatore dell’evento ha sostenuto, invece: “A Palazzo Savelli ad Albano Laziale un interessantissimo e partecipato seminario sullo stato dell’arte della gestione dei rifiuti e degli impianti tecnologici. Grazie ai relatori per gli interventi di spessore, all’ Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma, alla FOIR – Fondazione Ordine Ingegneri di Roma ed al Comune di Albano Laziale”.