La bambina, all’epoca di soli 16 mesi, fu investita mentre gattonava nel parcheggio dell’asilo nido “La Fattoria di mamma Cocca.” Da quel terribile giorno, Lavinia, oggi di sei anni, si trova in uno stato vegetativo irreversibile.
Il fulcro di questa udienza sarà la decisione del giudice in merito alla richiesta avanzata dalla difesa della maestra Francesca Rocca, imputata nel processo. La maestra è accusata di lesioni gravissime inflitte a Lavinia e di abbandono di minore per gli altri bambini lasciati soli nell’asilo dopo che Rocca aveva deciso di recarsi in ospedale con la piccola investita, senza chiamare il 118.
La decisione del giudice potrebbe portare a due differenti esiti: se verrà accettata la richiesta della difesa dell’imputata, il reato potrebbe estinguersi, evitando una sentenza definitiva. In vista dell’udienza cruciale, un presidio di solidarietà è stato organizzato per stamattina alle ore 12 di fronte al Tribunale, con tutti i partecipanti indossando magliette bianche. Questo atto di sostegno è rivolto alla famiglia Montebove e, soprattutto, alla piccola Lavinia.
Erminia Marra, l’organizzatrice del presidio, ha dichiarato: “Ancora una volta ribadiamo che il nostro desiderio non è quello di chiedere vendetta, ma una sentenza che faccia giustizia. Giustizia vuol dire un giusto processo. Giustizia vuol dire avere una sentenza. Giustizia vuol dire attribuire delle responsabilità per quanto di gravissimo è accaduto quel giorno. Lavinia vive da oltre 5 anni in stato vegetativo e purtroppo la sua è una condizione irreversibile. È per questo che lei e la sua straordinaria famiglia debbono avere giustizia.”
Marra ha continuato, invitando chiunque voglia unirsi pacificamente all’appello: “Il nostro scopo è solo quello di testimoniare che la comunità è con Lavinia, con Lara e con Massimo, costretti a dover subire l’atroce dolore di aver messo al mondo una figlia e dell’essersela ritrovata inerme.”
Oggi, alle ore 13, si terrà l’udienza che terrà tutti con il fiato sospeso, mentre si cerca giustizia per la piccola Lavinia e la sua famiglia, che da anni lottano per avere risposte e responsabilità attribuite per questa tragedia.