L’iniziativa è organizzata dagli ‘Amici del parco dei Castelli Romani’, prevede un costo di iscrizione di 21 euro a persona e un percorso lungo 21 km spaccati, tra sali e scendi continui, che metteranno a dura prova il fiato e le capacità dei partecipanti.
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I Castelli Romani
Con la denominazione Castelli Romani si indica l’intera area geografica, posta a sud-est della città di Roma, intorno ai Colli Albani, costituita da un insieme di paesi e cittadine, in parte del territorio del Latium Vetus, circondati dalla Campagna romana. Come ha ricostruito lo storico Giuseppe Tomassetti (1848-1911), la denominazione risale al XIV secolo quando molti abitanti di Roma, per sfuggire alle difficoltà economiche e politiche derivanti dalla Cattività avignonese, si rifugiarono nei castelli delle famiglie feudali romane dei Savelli (Albano e Castel Savello, Ariccia, Castel Gandolfo, Rocca Priora), degli Annibaldi (Molara, Monte Compatri, Rocca di Papa), degli Orsini (Marino) e dei Colonna (Monte Porzio Catone, Nemi, Colonna, Genzano e Civita Lavinia).
I Castelli possono essere suddivisi in diverse sottozone: l’area tuscolana (Colonna, Frascati, Grottaferrata, Monte Porzio Catone, Monte Compatri, Rocca di Papa, Rocca Priora) facente perno su Frascati, l’area appia o albana (Albano Laziale, Ariccia e Castel Gandolfo) facente perno su Albano Laziale e l’area lanuvina (Lanuvio, Genzano di Roma, Nemi) facente perno nominalmente su Lanuvio ma effettivamente su Genzano di Roma. Velletri e Lariano, che potremmo chiamare area artemisia, sono un’area a sé stante, così come Marino, che rappresenta l’anello di raccordo tra area tuscolana e albana.
È ancora in corso un dibattito acceso sull’esatta determinazione dei confini dei Castelli Romani. Elio Migliorini elenca quattordici comuni includendo anche le due località di Colonna e Lanuvio, indicandole come estremità periferiche che presentano già elementi di separazione; anche Lidia Piccioni[8] elenca quattordici comuni. Entrambi gli autori escludono Velletri che tuttavia condivide alcune prerogative dei Castelli, pur avendo una storia sostanzialmente differente. Armando Ravaglioli[9] invece elenca tredici comuni menzionando anche Velletri e Lanuvio per la tendenza contemporanea ad includerli.