Per gli ambientalisti il Parco si presenta come un fortilizio chiuso e poco trasparente, con scarsi e datati documenti pubblicati sul suo sito internet, che rendono praticamente impossibile conoscere il suo operato». Critiche le associazione anche sugli aspetti più delicati, che riguardano gestione territoriale, nullaosta per interventi edificatori o di taglio bosco, controlli che dovrebbero essere espletati dai guardiaparco, definiti “del tutto privi di efficacia”. Preoccupazione pure per il piano d’assetto, per il quale al di là dei proclami di rito non è stata fatta alcuna azione sostanziale». La lettera chiosa impietosa: «Denunciamo una mancanza di azione, che rende il Parco una specie di foglia di fico per una politica inadeguata e parassitaria».
CARACCI RISPONDE
Il commissario Caracci non è però rimasto inerme di fronte alle parole degli ambientalisti: «Sono disponibile a rispondere a domande sui miei obiettivi per il Parco. Ritengo che non voler ascoltare cosa ho da dire, continuando a pubblicare polemiche fini a se stesse, sia fare il gioco di qualcuno che da tutto è spinto tranne che dall’interesse per lo stato di salute del Parco. Avrei ben accettato la lettera aperta quale contributo alla discussione di tematiche relative all’ente ma, per come impostata, sembra essere rivolta più al Commissario precedente che non al sottoscritto». Concetto ribadito dallo stesso Caracci al Caffè: «Per gran parte dei firmatari della lettera nutro stima e avrei preferito una richiesta di incontro. Mi aspetterei infatti un contributo costruttivo e non di polemica, perchè cosi facendo si fa passare il parco come un ente dove le regole valgono soltanto per alcuni: ovviamente non è cosi. Al personale del Parco ho sempre detto che dobbiamo essere autorevoli e non autoritari: il Parco applica la legge sempre e a difesa dell’ambiente e del territorio».
La secondo scintilla si è accesa sul procedimento di rilascio di un nullaosta del Parco relativo ad un progetto residenziale di 80mila metri quadri sul territorio di Rocca Priora. Una vicenda risalente al 2011, ma ripresa ad ottobre dal blog ambientalista il Piccolo Segno di Rocca di Papa: tra gli interventi presenti anche quello del senatore Zaratti secondo cui “l’aspetto che più sconcerta è che a distanza di qualche anno ritornino progetti che sembravano definitivamente archiviati: il neo commissario del Parco è a conoscenza del problema e siamo certi che interverrà”. Assioma confermato da Caracci, che «in merito al nullaosta del progetto di Rocca Priora, stiamo predisponendo gli opportuni controlli e se sono stati fatti errori usciranno fuori. Se qualcuno già emette giudizi incontrovertibili, più che rilasciare dichiarazioni andasse dagli enti competenti».