Questa attività rientra nel piano generale volto alla diffusione e alla conoscenza della nostra città e del suo territorio. Onorato di vedere la bandiera italiana con lo stemma di Velletri anche sul Kilimanjaro. Ringrazio il Presidente del Consiglio Comunale, Salvatore Ladaga, per aver seguito e curato l’iniziativa”.
Il progetto ‘Seven Summits’
‘Seven Summits’ è un progetto nato tra gli anni ’70 e 80′ con lo scopo di raggiungere le sette vette più alte di ogni continente. Il primo a proporre questo progetto in modo ufficiale, riuscendo anche a portarlo a termine, fu lo statunitense Richard Bass. Prima di lui però, un altro statunitense, William D. Hackett cercò di portare a compimento un concatenamento analogo. Hackett fu principalmente un soldato e poi un uomo d’affari e alpinista americano. Riuscì a raggiungere per primo cinque delle sette vette (Denali, Aconcagua, Kilimangiaro, Kosciuszko, Monte Bianco) stabilendo anche alcuni primati, come quello del primo americano a raggiungere la cima dell’Aconcagua. Tentò inoltre di scalare il Monte Vinson, in Antartide, all’età di 67 anni. L’ultima sua cima, il Monte Bianco, la raggiunse nel 1956. Successivamente, in particolare tra gli anni ’70 e ’80, venne ripreso e rielaborato anche in Italia, puntando sulla riscoperta delle montagne in particolare del centro Italia.
Il Monte Kilimanjaro
Il Kilimangiaro (in inglese e in swahili Kilimanjaro), con i suoi tre coni vulcanici Kibo, Mawenzi e Shira, è uno stratovulcano in fase di quiescenza, situato nella Tanzania nord orientale. Con i suoi 5.895 metri s.l.m. è il monte più alto del continente africano, la montagna singola più alta del mondo e uno dei vulcani più alti del pianeta oltre ad essere una delle Sette cime del pianeta.
È uno stratovulcano formato da tre crateri: il più antico, Shira, ad ovest, con un’altitudine di 3.962 metri, il Mawenzi ad est, con un’altitudine di 5.149 metri e, tra i primi due, Kibo, che è il più recente e mostra tuttora segnali di attività, in forma di fumarole. Tra il Kibo e il Mawenzi giace una piattaforma di circa 3.600 ettari, chiamata “la sella dei venti”, che costituisce la maggiore area di tundra di altura in Africa.
Nel 2003 gli scienziati hanno constatato che una certa quantità di magma si trova a soli 400 metri sotto il cratere: si teme quindi che il vulcano possa collassare (o esplodere) come fece il Monte Sant’Elena (Stati Uniti) nel 1980. Anche se non si hanno informazioni precise su quando sia avvenuta l’ultima eruzione, alcune leggende locali fanno pensare che ce ne sia stata una circa 170 anni fa.
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