Ad avviso del presidente Cuccioletta – questo traspare dalla nuova e seconda nota che ci ha inviato in redazione – i dettagli dell’intera operazione di cessione della struttura immobiliare a favore della Città Metropolitana, non sarebbero stati chiariti in precedenza nelle opportune sedi istituzionali dedicate, ossia Consiglio comunale e Commissioni, né tantomeno inserite nel programma elettorale di maggioranza.
Cuccioletta: ‘Necessari ulteriori chiarimenti nelle sedi dedicate, non sui social’
Nella nuova e seconda nota stampa – a firma congiunta Roberto Cuccioletta e Fabio Ginestra, altro elemento di spicco della minoranza politica di Albano – oltre alle problematiche da loro già sottolineate in precedenza (se vuoi leggere la prima nota stampa di Cuccioletta e Ginestra, clicca qui) relative alla mancanza di un adeguato piano parcheggi e traffico, c’è sicuramente anche il fatto che il plesso scolastico in questione verrebbe ceduto gratuitamente alla Città Metropolitana di Roma, senza un tornaconto per il comune di Albano. Laddove invece il comune stesso paga da anni affitti faraonici per l’uso di strutture della zona, come ad esempio la stessa sottoscrizione di Cecchina, che costa ai contribuenti 78mila € l’anno.
La nuova e seconda nota stampa a doppia firma: Cuccioletta e Ginestra
“Sono stato da più fronti stimolato a chiarire la posizione sulla cessione della scuola di Cecchina alla Città Metropolitana di Roma Capitale a favore di nuove aule per il liceo James Joyce. Premetto che non ho letto da nessuna parte, e dubito che lo leggerò mai, che chi abita a Cecchina, o chi arriva con il treno a Cecchina, frequenterà di diritto l’unica sezione di linguistico o l’unica sezione di scienze umane che verranno trasferite nel plesso. Chi dichiara questo lo fa sapendo di promettere ai cittadini qualcosa che non è possibile promettere, per cui manca di trasparenza e di onestà intellettuale.
Aggiungo, inoltre, che non si ha evidenza che, trattandosi di un bene pubblico, siano stati assicurati i criteri di trasparenza e di adeguate forme di pubblicità per valutare concorrenti proposte di acquisto dell’immobile ceduto alla Città Metropolitana secondo i principi generali dell’ordinamento giuridico-contabile. Sarà mia premura approfondire la questione nella Commissione per la Trasparenza e Legalità di cui sono presidente.
Ciò premesso le critiche mosse non sono relative all’opportunità per Cecchina di dotarsi di due sezioni del Liceo Joyce ma al modo con cui tale iniziativa è stata intrapresa. Prima di tutto non ci sembra che il programma elettorale del sindaco abbia mai previsto questo progetto. Non ci risulta, inoltre, che il piano di alienazione dei beni comunali contenga la cessione dell’immobile in questione. Sicuramente a tale obiezione ci verrebbe risposto che l’immobile non è stato venduto. Non ci sembra, ancora, che tale iniziativa sia stata mai portata in consiglio comunale, almeno per informare i consiglieri e per consentire un legittimo scambio di informazioni e di opinioni nel più ampio diritto democratico. Tutto ciò non fa che confermare quanto questa amministrazione proceda da ormai tre anni con interventi a macchia di leopardo dettati più dalla opportunità del momento che da una attenta pianificazione.
Una amministrazione che pianifica per tempo anziché partecipare a bandi PNRR di dubbia utilità per la città, avrebbe potuto comprendere quali siano le criticità esistenti e tentare almeno di risolverle. L’amministrazione, ad esempio, lamenta da tempo ed in ogni occasione che non ci sono fondi per svolgere attività di manutenzione. L’amministrazione, però, paga un affitto mensile non indifferente per l’archivio della circoscrizione di Cecchina ad una società privata. Primo esempio di come avrebbe potuto utilizzare la scuola senza “donarla” alla Città Metropolitana. Altro esempio è la mancata partecipazione al bando PNRR per le Case della Comunità. Per chi non lo sapesse le Case della Comunità sono strutture sanitarie, promotrici di un modello di intervento multidisciplinare, nonché luoghi privilegiati per la progettazione di interventi di carattere sociale e di integrazione sociosanitaria. In queste strutture, al fine di poter fornire tutti i servizi sanitari di base, il Medico di Medicina Generale e i Pediatri lavorano in équipe, in collaborazione con gli infermieri di famiglia, gli specialisti ambulatoriali e gli altri professionisti sanitari quali logopedisti, fisioterapisti, dietologi, tecnici della riabilitazione e altri. Mi domando: sarebbe stata utile ad Albano? Soprattutto sarebbe stata utile alla cittadinanza di Cecchina? A nostro avviso si. A questa amministrazione sembra di no. Di esempi ne potremmo fare tantissimi ma non credo di avere tanto spazio a disposizione, ci sarebbe da scrivere un libro. Di certo si è scelta la strada più facile, più improvvisata, più di effetto immediato, senza considerare le conseguenze a medio e lungo termine. Il problema del traffico e dei parcheggi, ad esempio, rappresentano solo una parte del problema ma non secondario e trascurabile.
La ricostruzione di una città, ormai in stato di abbandono, come tutte le scienze umane, dovrebbe essere strettamente legata al proprio tempo, e l’”idea” di città dovrebbe rappresentare il frutto e la presa d’atto di una serie di trasformazioni che stanno cambiando in profondità l’economia, la società e la tecnologia e di conseguenza la struttura delle città e il rapporto con l’ambiente. Questa “idea” è completamente assente per questa amministrazione, anzi mi sentirei di dire che le idee le hanno ma sono poche e molto confuse”.