Il 13 ottobre l’intera vicenda era già stata ampiamente trattata nel corso di una seduta a dir poco accesa della Commissione Trasparenza convocata con urgenza dal presidente dell’assise, il consigliere Alessio Caporaletti (se vuoi leggere la notizia, clicca qui). Della vicenda si era occupato anche Giacomo Castro (se vuoi leggere la notizia, clicca qui), consigliere comunale.
I firmatari della richiesta
A firmare la richiesta di mozione urgente c’è tutta l’opposizione unita, a testuggine, ossia: tutto il PD (Alessio Caporaletti, presidente commissione Trasparenza; Martina Battistelli, Rosaria del Buono; Enrico Mangano, Eleonora Napolitano); la lista Valore Civico per Pomezia (Giacomo Castro); e il Gruppo M5S (Stefania Padula, Renzo Mercanti e Luisa Navisse). I punti nevralgici della richiesta di stop all’atto di Giunta Felici sono tre:
8 milioni per acquisto e messa a norma
Il prezzo stellare per l’acquisto dell’immobile: 6 milioni d’euro solo per comprarlo di cui 2 pagati direttamente con i soldi prelevati dalle casse dell’Ente, che vive una situazione non proprio felice a livello economico, più altri 4 con un mutuo da accendere presso Cassa Depositi e Prestiti (che peserà sulle spalle delle future generazioni). Poi c’è la sua ristrutturazione, si vocifera della necessità di ulteriori 2 milioni (ma forse di più) per la sua messa a norma (l’immobile non è nato come scuola, quindi dovrà essere sottoposto a pesanti lavori di ristrutturazione, fermo restando che secondo alcuni tecnici non potrebbe, in ogni caso, rispettare le normative in vigore attualmente sulle scuole); ulteriore spesa che farebbe lievitare il costo totale di acquisto e messa in funzione ad (almeno) 8 milioni di euro.
Mai pronto per gennaio 2024
Inoltre, l’immobile dovrebbe entrare in uso da gennaio 2024, ma visto e considerato il suo stato fatiscente – l’opposizione parla di vero e proprio ‘rudere’ ‘fatiscente’ – è pressoché impossibile che la struttura sia pronta entro il tempo previsto. Fermo restando, sempre secondo i 9 consiglieri – che non sarebbe stato compiuto nemmeno uno studio approfondito sui volumi di traffico e i parcheggi della zona, vera piaga dei residenti (ma non solo) di quell’area della città.
La posizione del PD pometino
“Insieme agli altri consiglieri comunali che compongono la minoranza consigliare a Pomezia – affermano in una nota congiunta i consiglieri comunali del Partito Democratico di Pomezia: Martina Battistelli, Alessio Caporaletti, Rosaria Del Buono, Enrico Mangano ed Eleonora Napolitano – abbiamo firmato una richiesta di convocazione del consiglio comunale per discutere un unico atto: una mozione che chiede il ritiro della delibera di Giunta Comunale n 46 e di tutti gli atti a questa consequenziali. Ci riferiamo alla scelta scellerata dell’amministrazione Felici di procedere all’individuazione di un immobile da acquistare a spese del comune per spostare gli studenti della scuola Marone di Pomezia nel tempo di esecuzione dei lavori di ammodernamento”.
Il segretario Danilo Risi
“Noi – aggiunge il segretario del Partito Democratico di Pomezia Danilo Risi – chiediamo di risolvere un problema per le famiglie che hanno i propri figli che frequentano la scuola Marone. Hanno bisogno di risposte immediate, urgenti. Questo atto deve essere ritirato, a nome del Pd posso dare garanzia che saremo pronti a prenderci insieme le responsabilità sulla scelta più giusta da fare. Il comune già versa in cattive acque finanziarie, lo abbiamo spesso denunciato in questi anni, è follia pensare di spendere tutti questi soldi per un edificio mal ridotto, fatiscente – sottolinea Risi -. Significa semplicemente essere fuori dal mondo”.
Il Presidente Alessio Caporaletti
La mozione, come detto sottoscritta da tutte le forze politiche della minoranza, porta la prima firma del Presidente della Commissione Controllo e Garanzia Alessio Caporaletti. “Chiediamo di annullare tutto l’iter che ha portato l’Ente ad individuare nell’immobile sito in via dei castelli romani 24 – spiega il Presidente Caporaletti – il plesso provvisorio per gli studenti della P.V.Marone durante i lavori di demolizione e ricostruzione dell’istituto di via della tecnica. Una scelta sbagliata per i costi eccessivi e per la posizione, oltre che per le caratteristiche dell’edificio. Chiediamo – prosegue il consigliere comunale Pd – che la maggioranza torni sui suoi passi al fine di procedere, senza ulteriore indugio, a valutare alternative che portino ad una scelta che sia in conformità all’interesse pubblico per consentire la realizzazione tempestiva dell’Intervento finanziato con i fondi PNRR, garantendo l’assoluta economicità e congruità dei costi e al contempo soddisfi le esigenze della comunità scolastica della ex Scuola Marone. Non è nostra intenzione strumentalizzare questa vicenda. Abbiamo pungolato la maggioranza sin dal primo consiglio comunale perché si adoperasse per risolvere il problema della Marone e degli altri plessi interessati dai lavori di ricostruzione ed adeguamento antisismico. Abbiamo dato la nostra disponibilità a trovare dei percorsi condivisi che non inseguissero le emergenze creandone, di fatto, altre. Speriamo che il Sindaco e il Presidente – conclude Caporaletti – convochino al più presto il Consiglio Comunale da noi richiesto, in modo da non generare ulteriori ritardi”.
Giacomo Castro (Valore Civico)
“Si tratta di un acquisto scellerato dell’amministrazione comunale di Pomezia – tuona Giacomo Castro, consigliere comunale in quota Valore Civico Pomezia – con la quale si scaricano sui nostri ragazzi e sulle famiglie, oltre ai disagi, anche un pesantissimo mutuo trentennale da 6 milioni di euro.
Questo immobile, infatti, non rispetta le prescrizioni normative per l’edilizia scolastica ed e localizzato in un area della citta gia oggi attanagliata dal traffico. Un plesso che c’e fortemente il dubbio non sarà mai operativo per il prossimo 8 gennaio e costringerà ad attuare provvisorie soluzioni alternative che, (molto grave) non sono ancora note. In tutto ciò, sembra che gli studenti della scuola di via Torralba a Martin Pescatore, saranno comunque condannati ai prefabbricati.
Va infine rimarcato un aspetto per ora poco evidenziato. Con questo mutuo, infatti, il Comune rinuncia ad investire questa capacità di spesa in opere pubbliche e servizi nei vari quartieri della città. Si pensi all’ecomostro di Torvajanica, i cui lavori sono ormai fermi da mesi, ai vari parchi pubblici assenti in numerosi, troppi, quartieri, ai trasporti pubblici insufficienti, al parco canile ancora da terminare, e così via.
Tutto l’investimento viene concentrato su un unico immobile, anzi su quello che oggi è uno scheletro. Noi della lista, Valore Civico, chiediamo all’amministrazione di non procedere in questa strada”.
Il Gruppo M5s pometino
“Trasferimento scuola Marone: vogliamo parlarne in Consiglio Comunale – scrive in una nota anche il Gruppo M5S pometino, firmatario della mozione urgente e della richiesta di un consiglio comunale straordinario – In accordo con tutte le forze di minoranza abbiamo protocollato una richiesta di Convocazione Urgente! Dopo la Commissione Controllo e Garanzia i nostri interrogativi sul futuro degli studenti non hanno trovato risposta, motivo per cui riteniamo sia doveroso ed indispensabile che la questione venga affrontata quanto prima in Consiglio Comunale.
Troppi i nodi ancora da sciogliere:
– sono state attentamente valutate tutte le possibili soluzioni?
– l’ente può sostenere un ulteriore indebitamento?
– l’edificio individuato potrà essere pronto entro i tempi stabiliti?
– per utilizzare lo stabile come scuola quante deroghe saranno necessarie rispetto al DM75 sull’edilizia scolastica?
– è stato valutato l’impatto sul traffico dovuto allo spostamento in quella zona di circa 750 studenti?
– è stato previsto un servizio di navetta dalla Marone alla nuova collocazione? Le famiglie attendono risposte!”