Dai 2,66 metri ai 2,59 metri
Dai 2,66 metri del 10 settembre scorso, rilevati con precisione assoluta dal teleidrometro, siamo già scesi ai 2,59 metri del 15 ottobre, ossia meno 7 centimetri in poco più di un mese. Un dato allarmante ed inquietante allo stesso tempo, si vocifera in vari Enti pubblici tra i quali Acea.
Il dramma in corso, quindi, non è più solo visibile agli occhi del cittadino ‘comune’, con la spiaggia che si allunga progressivamente e l’acqua che si ritira, ma anche a quelli tecnici della scienza. Il problema della siccità è, certo, una questione globale, il cambiamento climatico è sotto gli occhi del mondo intero, piove e nevica sempre meno e l’abbassamento del livello delle acque riguarda tutti i laghi e fiumi del globo, non solo il lago Albano di Castel Gandolfo e quello di Nemi.
Ma, di sicuro, sul bacino Albano di Castel Gandolfo pesano i prelievi di Acea (pari a circa 200 litri al secondo – H24 e quelli del Vaticano pari, così si sussurra nelle stanze del potere nazionale, a circa 100 litri al secondo H24.
Totale: 300 litri d’acqua al secondo H-24. Una vera e propria emorragia costante e continuativa di acqua senza sosta che sta mettendo a rischi concreto e reale l’intero ecosistema lacustre.
La riunione intersitituzionale
L’Amministrazione comunale di Castel Gandolfo, guidata dal sindaco Alberto De Angelis, insieme al delegato al lago, il vicesindaco Cristiano Bavaro, stanno monitorando costantemente, con estrema attenzione, l’andamento dei dati e della situazione del lago Albano.
A breve è attesa una riunione interistituzionale con gli attori principali deputati ad affrontare e limitare, quanto più possibile, l’abbassamento delle acque del lago in cui ovviamente sarà presente l’amministrazione gandolfina.