La recente ‘vetrina’ di Rimini
Di recente, proprio i vini prodotti ai Castelli Romani e in particolare tra Grottaferrata, Frascati, Castel Gandolfo, Marino, Ciampino, Velletri, Colonna, Lanuvio e Nemi hanno avuto un ruolo centrale, da veri e propri protagonisti, anche nell’ambito della ‘Travel Experience di Rimini’ (se vuoi leggere l’articolo che spiega quanto accaduta a Rimini, clicca qui): una manifestazione di riferimento per il turismo mondiale alla quale hanno partecipato operatori e aziende provenienti da tutto il mondo. La kermesse turistica riminese si è svolta dall’11 al 13 ottobre.
La vitivinicultura millenaria dei Castelli Romani
Del resto la zona dei Castelli Romani sorge in un’area in cui la vitivinicoltura era ampiamente diffusa già in epoca romana. Poi cresciuta in epoca feudale, caratterizzata dall’ampia presenza di residenze nobiliari. Anche successivamente la viticoltura nella zona è sopravvissuta: il merito di questa continuità è da attribuire ai monaci e al mondo ecclesiastico, grazie alla loro crescente richiesta di vino e alle regolamentazioni papali, come testimoniano numerosi documenti custoditi negli archivi monastici. È con il tramandarsi di antiche pratiche e tradizioni vitivinicole e all’affinamento delle stesse nei giorni moderni, che i Castelli Romani acquisiscono la propria e prima DOC nel 1996, accrescendo notevolmente il proprio livello qualitativo.
Vini doc e docg
Gli 85 mila ettari di terreno dei Castelli Romani occupano parte dell’Agro Romano, fino a lambire quello Pontino, e si concentrano principalmente nella provincia di Roma. Frascati è sicuramente considerata la ‘capitale’ dei vini dei Castelli, tanto da essersi guadagnata una DOC propria – come appena detto – nel 1966 e due DOCG nelle versioni Frascati Superiore e Cannellino di Frascati poco dopo.
Ma non è da sottovalutare nemmeno la produzione di Marino, Grottaferrata, Lanuvio e Velletri che sta crescendo e migliorando notevolmente a livello qualitativo e quantitativo. L’area dei Castelli Romani era inizialmente ricoperta dal mare, in seguito si è verificato un fenomeno di sollevamento del Vulcano Laziale, oggi spento. Per questo motivo, quindi, il terreno della zona è vulcanico e minerale e nel corso dei secoli ha assicurato coltivazioni abbondanti e di elevata qualità, come dimostrano oggi le diverse tipologie di vino Castelli Romani DOC.
L’Associazione Italiana Sommelier – AIS
L’Associazione Italiana Sommelier (acronimo: AIS) è un’organizzazione senza scopo di lucro fondata a Milano il 7 luglio 1965 che successivamente – con decreto n. 539 del Presidente della Repubblica del 6 aprile 1973 – ha ottenuto il riconoscimento giuridico da parte dello stato italiano. L’Associazione Italiana Sommelier si prefigge lo scopo di qualificare la figura professionale del sommelier e di valorizzare la cultura del vino, svolgendo prevalentemente attività di carattere didattico ed editoriale per diffondere la conoscenza e l’apprezzamento delle bevande alcoliche, dei prodotti alimentari tradizionali e tipici e della tecnica di abbinamento cibo-vino.
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