Sono attese, nel comune albanense, varie realtà locali tra le quali: Coordinamento Natura & Territorio dei Castelli Romani, EcoIstituto RESEDA onlus, Italia Nostra sez. Castelli Romani, Diakronica, La Spinosa, Equincontro Natura, Latium Volcano, FabbricAlbano, Ecomuseo virgiliano, etc.
Le nota esplicativa
“Durante un seminario tecnico scientifico – si legge nella nota esplicativa diffusa dalle associazioni che promuovo l’iniziativa ambientalista – sono state presentate le proposte per la salvaguardia delle foreste dei Castelli Romani. La proposta è stata elaborata dal Coordinamento Natura & Territorio dei Castelli Romani, il coordinamento delle associazioni ambientaliste che seguono le orme del Comitato promotore del Parco dei Castelli Romani, la cui opera ha permesso l’istituzione del Parco stesso.
8mila ettari di verde
Le associazioni hanno presentato, tramite la relazione del direttore dell’EcoIstituto RESEDA onlus Roberto Salustri, la situazione delle foreste del Vulcano laziale. Le foreste hanno una estensione di circa 8.000 ettari ma solo il 12% della superficie sono foreste naturali o parzialmente naturali, il resto sono boschi coltivati a castagno e ad altre essenze come il nocciolo.
Nonostante questo il Parco dei Castelli Romani ha una biodiversità enorme, la biodiversità specifica è maggiore di quella delle foreste pluviali dell’Amazzonia, ma rischia di scomparire a causa della riduzione delle foreste naturali, della loro frammentazione e la mancanza di corridoi ecologici.
Durante il seminario sono state presentate le proposte per la salvaguardia di questo patrimonio naturale dividendo fra le azioni per la conservazione delle foreste naturali e quelle per una gestione ecologica dei boschi di castagno sottoposto a ceduo.
3 siti di importanza europea
Nella mappa allegata potete vedere l’estrema frammentazione dei boschi con un particolare pregio naturalistico di cui 3 sono stati individuati come Siti di Importanza Europea e Zone speciali di Conservazione come il Monte Artemisio, il Cerquone e le pendici del Lago Albano (Miralago). 16 invece sono le aree forestali di notevole pregio naturalistico. La conservazione di questi habitat forestali deve essere uno degli obiettivi principali del Parco, non possiamo perdere neanche più un solo albero autoctono.
Le specie botaniche presenti nei nostri boschi sono più di 600, alcune rare e alcune presenti solo nel nostro territorio. La biodiversità totale del Parco dei Castelli Romani è di 4.000 specie di cui 796 specie botaniche.
Una parte delle proposte riguarda invece la gestione sostenibile delle foreste a ceduo castanile, una delle poche attività economiche legate alla natura che però gestite in questo modo hanno un impatto enorme sulla biodiversità e sulla stabilità del suolo.
Infatti l’attuale sistema di governo del bosco non preserva il suolo e ha un impatto troppo elevato sulla biodiversità, l’uso di mezzi cingolati e l’abitudine di trascinare i tronchi rende il bosco un vero e proprio deserto, scavando profondi fossi fino ad arrivare al suolo roccioso. Nell’ultima ceduazione sui monti delle Faete sono stati abbattuti migliaia di alberi autoctoni, cosa che non dovrebbe essere permessa all’interno di un Parco Naturale.
Alleanza per le foreste
Le associazioni hanno lanciato l’Alleanza delle Foreste dei Castelli Romani per tutte le associazioni e le istituzioni che intendano far proprie le azioni del Piano per le Foreste dei Castelli Romani, piano che è stato presentato durante il seminario. E’ importante che le amministrazioni comunali facciano proprie tali proposte per evitare, anche da parte loro, la distruzione di quei boschi naturali che ancora resistono come è successo ultimamente.
Le associazioni, le scuole, le aziende, gli enti pubblici e i volontari che volessero aderire a questa Alleanza possono scrivere a [email protected]”.
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