La straordinaria e seicentesca villa della Sirena, il limitrofo Monastero/Abbazia, la ormai ex Fabbrica di Cioccolata (che sembra il set di un film di Johnny Depp), la cantina che ha visto passare tanto vino bianco e rosso dei Castelli Romani, i locali aziendali annessi, la falegnameria che profuma di storia e artigianato e perfino l’ex eremo in cui i Monaci si ritiravano nelle loro lunghe ed isolate preghiere potrebbero trasformarsi presto in una serie innumerevole di unità immobiliari di varia grandezza e tipologia. Ma i progetti sono e potrebbero esse due.
Il primo progetto
Per la precisione, il primo progetto prevede la costruzione ex novo di 280 villette a schiera, una in fila all’altra, parallele al corso delle limitrofa via Appia Nuova, utilizzando ‘solo’ i circa 30 ettari di campagna, tra uliveti, vigneti ed orti che costituiscono il grosso dei terreni annessi alla Tenuta dei Monaci/Frati Trappisti, ma senza toccare le unità immobiliari.
L’alternativa
Oppure, in alternativa, senza toccare la campagna, ma utilizzando ‘solo’ le strutture immobiliari, il secondo progetto prevede di trasformare la seicentesca villa della Sirena, che verrebbe ‘spacchettata’ in quattro piani, la ex fabbrica di cioccolato, in ‘solo’ due piani, etc, fino a produrre volumetria per ospitare 415 appartamenti da circa 70 metriquadrati ciascuno, all’interno delle strutture immobiliari preesistenti, inclusa, per l’appunto, la seicentesca villa della Sirena: per una volumetria totale pari a circa 87mila e 500 metricubi di volume e 27mila metri quadri circa, metro in più, metro in meno.
Il progetto del gruppo immobiliare marinese
È il progetto presentato da un immobiliarista attivo nella zona dei Castelli Romani e in particolare a Marino. Non sappiamo se sia solo una boutade (lo speriamo), non sappiamo se sia stato presentato in comune a Marino, ma di sicuro è già ampiamente girato dentro al Gruppo di lavoro e sui social e potrebbe – il condizionale è d’obbligo – varcare le soglie delle Istituzioni pubbliche in cerca di consensi e, soprattutto, in cerca di approvazione.
Nell’immaginario collettivo dei Castelli Romani, questa Tenuta, la Tenuta dei Frati Trappisti è legata fortemente al mondo del cioccolato, al mondo dei bimbi che si recavano nella storica rivendita a comprare le famose tavolette coi nonni e genitori. Pensare che quel luogo pieno di fascino e magia possa trasformarsi in una sequela di case, in tutta sincerità, ci preoccupa non poco. Ma si tratta, sempre e comunque, di un giudizio personale/di redazione. Lasciamo che siano i nostri lettori a stabilire quanto lo stesso doppio progetto sia loro gradito.
Le 2 certezze
Di sicuro, in questa storia, sappiamo per certo due cose. Prima di tutto che ad oggi non vi sarebbe stata nessuna comunicazione ufficiale al comune di Marino, come ci ha comunicato ai primi di novembre il gentile sindaco della città del vino, Stefano Cecchi: “Nessuno ha avanzato richieste – ci ha spiegato il primo cittadino Cecchi – ad oggi“.
Secondo: la Soprintendenza Archeologica delegata per l’area sud di Roma si è recata in visita nella ex Tenuta dei Trappisti, nelle scorse settimane, ossia a fine ottobre, e – il condizionale è d’obbligo – sarebbe intenzionata ad apporre un vincolo su di essa, con lo scopo di evitare che possa divenire oggetto di possibile speculazioni immobiliari.
Del resto, l’area in cui si trova potrebbe fare gola a molti, in vista della realizzazione di residence e/o ville, etc, visto che si trova in un punto di passaggio straordinariamente comodo e di assoluto pregio, come dimostra il recente progetto del Gruppo immobiliare di Marino
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