A strappare le radici dal terreno il fortissimo vento che ha colpito non solo l’area dei Castelli Romani ed Albano, ma tutto il centro Italia, sabato scorso, 25 novembre. È in sostanza quanto rende noto Pierpaolo Chiarini, albanense doc, giornalista e scrittore con una nota da lui diffusa sui canali social e informativi della città albanense. “Continua inarrestabile – scrive Pierpaolo Charini – la moria di alberi che sta funestando la nostra città, una volta famosa per le ville e il verde dei suoi parchi.
L’abete di piazza San Pietro
Stavolta a venire giù è stato l’abete a fianco della chiesa di San Pietro, quello che a Natale veniva addobbato con le luminarie, già capitozzato tempo addietro. Il colpevole è stato il forte vento di un paio di giorni fa, che malgrado la posizione parzialmente riparata dal muro del campanile lo ha strappato di terra.
Fortuna che nessuno si è fatto male
Fortuna ha voluto che come nel caso del recente crollo del cornicione di palazzo Savelli in quel momento non passasse nessuno. Da incompetenti come siamo a guardarlo da vicino ora che è steso a terra, si nota che buona parte dei tronchi è secca, come molte delle infiorescenze sulla cima e anche le radici che lo tenevano attaccato al terreno sembrano inconsistenti.
Non era segnalato come pericoloso
Per quello che ne sappiamo l’albero non era stato segnalato come pericoloso dall’agronomo che ha periziato le alberature in città, decretando l’abbattimento di molti alberi per salvaguardare la pubblica incolumità, quindi la sua caduta deve essere frutto di un imprevedibile casualità. O forse un atto di protesta estremo contro l’abbattimento dei suoi pericolosissimi fratelli platani nella piazzetta delle promesse, quelli che hanno passato indenni l’ennesima tempesta di vento”.
Leggi anche:
‘Sabato 2 e domenica 3 dicembre ingresso gratuito in 85 dimore storiche nel Lazio. Ecco quali’.