Il polo civico dell’ex chiesa ospita la scuola Anna Di Baldo
Proprio ieri il sindaco di Albano, Massimilano Borelli, ha reso noto che “la Giunta Comunale all’unanimità ha approvato il rinnovo della convenzione che permette alla Civica Scuola di Musica – Anna Di Baldo (l’ex assessora prematuramente scomparsa in giovane età, ndr) l’utilizzo del Polo ex Madonna delle Grazie. Nel giorno del tuo compleanno, Anna (Di Baldo, ndr). Quando le coincidenze hanno un profondo significato”.
Ristrutturazione completa e adeguamento del polo civico
Tecnicamente la ex struttura religiosa verrà completamente ristrutturata e riadeguata, anche se non sono stati resi noti dall’Amministrazione i dettagli del progetto né, tantomeno, il cronoprogramma dei lavori. Gli ultimi interventi di recupero della ex chiesa risalgono ai primissimi anni 2000. Di sicuro, il cantiere è già in fase esecutiva visto che è stato affidato l’onere del lavoro alla ditta Ecofin di Roma. I lavori dovrebbero partire nel corso del 2024 ed ultimare nel 2025.
La ex Chiesa delle Grazie
La chiesa di S. Maria delle Grazie era parte di un complesso monastico appartenente ai frati minori conventuali, oggi è stata sconsacrata ed ospita eventi curati dal Comune di Albano Laziale. Il convento sorgeva su un sito assegnato nel 1560, non lontano da dove Giacomo Savelli aveva supportato la costruzione di un altro convento dei francescani, confermando così il rapporto privilegiato della famiglia con l’ordine mendicante. Gli edifici monastici, compresa la chiesa, sono stati più volte rimaneggiati nei secoli, soprattutto nel Settecento, e gravemente danneggiati dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.
L’ultima cappella a destra dell’altare maggiore era intitolata a S. Lucia e Fabrizio Savelli, signore di Ariccia morto nel 1605 aveva stabilito nel suo testamento di essere seppellito in questa cappella decorata su sua volontà probabilmente nei primi anni del Seicento. Fabrizio aveva sposato in prime nozze Vittoria Savelli (del ramo di Albano) e, rimasto vedovo della prima moglie, si risposò con Caterina Sforza dei conti di Santa Flora.
L’altare della cappella era impreziosito da una pala raffigurante S. Francesco di Paola, S. Lucia, titolare della cappella, e S. Caterina d’Alessandria e oltre ai tre Santi, erano presenti i ritratti di Fabrizio e della sua seconda moglie. Oggi la chiesa e la cappella risultano completamente modificati dai restauri recenti seguiti a diversi anni di abbandono; l’opera che era custodita nella cappella non si trova più nella chiesa e risulta non rintracciabile. Già nel 2009 Alberto Crielesi segnalava come ignota l’ubicazione della pala”.
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