Il progetto nelle mani dell’abate Loris Tommasini
Non parliamo di un sogno ad occhi aperti, ma di uno dei progetti (ve ne sono anche altri, per maggiori informazioni clicca qui) recapitato ai Monaci Trappisti nelle scorse settimane ed ora all’attenzione di Loris Tommasini, l’abate che guida la struttura religiosa, considerato molto vicino al Cardinale Marcello Semeraro, e dei suoi confratelli.
In questi giorni, difatti, la congregazione dei Monaci Trappisti sta decidendo a chi vendere la loro storica Tenuta che li ospita dal 1929, prima di trasferirsi nel comune di Fano, nelle Marche. La compravendita sembrava già definita lo scorso 4 novembre, giorno in cui è stata anche chiusa la nota rivendita di prodotti bio/artigianali.
I religiosi erano sul punto di trasferirsi in fretta e furia alla volta della loro nuova destinazione, ma la trattativa per la compravendita della Tenuta si è rivelata molto più lunga e complessa di quanto immaginato. Di sicuro, sono molti gli interlocutori in campo: il comune di Marino, La Soprintendenza Archeologica di zona delegata del Ministero della Cultura, i vari pretendenti del settore immobiliare, sanitario, etc.
Sui confratelli grava un onere etico-morale
Sui confratelli Trappisti grava certo l’onere etico-morale di scongiurare che la meravigliosa Tenuta che ha ospitato la congregazione e l’annessa rivendita tanto amata dai cittadini dei Castelli Romani non diventi preda di speculazioni immobiliari, future o futuribili.
Del resto cosa diremmo, noi cittadini dei Castelli Romani, se le straordinarie villa Mondragone, villa Aldobrandini o villa Falconieri fossero trasformate nell’ennesima e classica ‘colata di cemento’? Nell’ennesima ‘sfilata’ di villette a schiera o di palazzine residenziali?
Abbazia, villa della Sirena e eremo? Un museo per cittadini e scuole
Tornando al progetto, la storica fabbrica di cioccolato (che sembra uscita da una fiaba, da un set di un film di Johnny Deep) e la falegnameria verrebbero destinate agli usi produttivi (e contestuale museo), mentre l’abbazia, la seicentesca villa della Sirena e l’eremo diverrebbero un polo museale aperto a cittadini, scuole e scolaresche, futura testimonianza della presenza nella Tenuta stessa, per 94 lunghi anni, dei Monaci Trappisti.
I dettagli del progetto
Il progetto, difatti, rispetterebbe i vincoli urbanistici e culturali, senza demolire e ricostruire le storiche strutture preesistenti, ma anzi valorizzandole e tutelandole, affinché venga preservata, a futura memoria, l’identità religiosa e storico-archeologica dell’intera proprietà e del territorio circostante.
Tutte le produzioni sarebbero interamente visitabili, sia direttamente che nel museo che affianca le rispettive attività, e vi sarebbe anche per le famiglie e scuole la possibilità di frequentare degli stage.
Troverebbero collocazione anche le eccellenze eno-gastronomiche del territorio dei Castelli e non sarebbe esclusa la possibilità di organizzare anche fiere ed esposizioni in collaborazione con le realtà locali, in un’ottica di vicendevole valorizzazione.
La Tenuta, un meraviglioso polo turistico
“Il complesso – si legge nel progetto che il nostro giornale ha potuto consultare – costituirebbe un’attrazione turistica unica nel suo genere, situata a due passi da Roma, e sarebbe composto da:
- testimonianze della presenza storica dei Monaci,
- produzione di cioccolato Trappista con un’area museale dedicata,
- produzione di vino, con proprio vigneto e museo dedicato,
- produzione di olio d’oliva con proprio oliveto e museo dedicato.
Due le fasi operative, tra 2024 e 2025
Verrebbero eseguiti lavori di restauro conservativo, adeguamento e ristrutturazione degli immobili. Il progetto sarebbe operativo in due fasi, la prima, relativa alla fabbrica di cioccolato, entro la primavera-estate nel 2024; la seconda, per vino ed olio, entro il 2025. Il progetto è pronto per essere presentato pubblicamente al Sindaco e alla Città, qualora fosse accettata l’offerta di acquisto da parte dei monaci”.
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