Intanto i consiglieri comunali di minoranza di Pomezia hanno occupato a tempo indeterminato l’aula consiliare, per protesta. A sua volta, il sindaco Veronica Felici risponde per le rime a tutti costoro in un ulteriore e terza nota che potrete leggere per intero sempre in questo articolo.
M5S con Adriano Zuccalà
“Quello che sta accadendo in queste ore a Pomezia – scrive Adriano Zuccalà, ex sindaco pometino e attuale consigliere regionale in quota M5s – è vergognoso. La sindaca Felici e la sua maggioranza di centrodestra hanno disertato il consiglio comunale sia in prima che in seconda convocazione, un consiglio comunale richiesto dalla minoranza per la revoca delle delibere propedeutiche all’acquisto dell’immobile sito in Via dei Castelli Romani 24, un consiglio convocato dopo l’intervento del Prefetto.
Stiamo assistendo a un comportamento vergognoso e irrispettoso delle istituzioni, dei colleghi consiglieri e dell’intera cittadinanza: la maggioranza scappa dal confronto perché la sua amministrazione è completamente allo sbando, ma a pagarne le conseguenze sarà la città intera, che si troverà indebitata per oltre 12 milioni di euro per 29 anni, e le famiglie dei 700 studenti della scuola media Marone che dovrebbero essere trasferiti in una zona industriale all’interno di una struttura assolutamente inadeguata.
Ringrazio i consiglieri del Movimento 5 Stelle di Pomezia e dell’opposizione tutta per il lavoro puntuale e serio che stanno svolgendo. La Sindaca e i consiglieri di maggioranza hanno il dovere di presentarsi nelle aule deputate al confronto istituzionale e di fornire risposte alla cittadinanza”, dichiara in una nota il capogruppo M5S Lazio Adriano Zuccalà.
Il Pd con Marta Bonafoni, consigliera regionale
“A Pomezia – rincara la dose Marta Bonafoni – la decisione della maggioranza di centrodestra al governo della città di disertare prima la commissione Finanze e poi il Consiglio comunale – convocato dal Prefetto su richiesta della minoranza – è una palese mancanza di rispetto non solo nei confronti dei consiglieri e delle consigliere di opposizione, ma anche dell’intera città.
Il Consiglio è stato richiesto a gran voce per discutere e decidere in merito alla revoca delle delibere per l’acquisto dell’immobile in via dei Castelli Romani 24, da utilizzare provvisoriamente come scuola, visti i lavori che interesseranno l’istituto Marone nei prossimi anni.
Le forti critiche e la mobilitazione seguita alla decisione dell’Amministrazione Felici chiedono di certo un atteggiamento diverso, capace eventualmente di difendere le scelte assunte con responsabilità in consiglio, non certo la fuga dal confronto democratico.
Per questo sono anche io al fianco dei consiglieri e delle consigliere di minoranza che hanno deciso di rimanere in aula finché la maggioranza o la sindaca non torneranno in consiglio, garantendo il dibattito e il confronto su una questione così importante per il futuro della città”.
Il sindaco Veronica Felici
“È giusto – risponde alle accuse in una nota stampa il sindaco Veronica Felici, sostenuta da tutti i consiglieri che compongono la sua maggioranza – nel ruolo che ricoprono, che i consiglieri di opposizione richiedano la convocazione di Consigli Comunali per far valere le loro opinioni in merito alla scelta fatta dalla mia amministrazione riguardo alla struttura che ospiterà i ragazzi della scuola Marone durante i lavori di rifacimento dell’Istituto.
Ma – spiega il sindaco – i consiglieri di minoranza devono anche rendersi conto che l’amministrazione è cambiata rispetto a quando erano loro alla guida della città. Adesso la direzione che stiamo prendendo è quella di portare avanti scelte e progetti per il bene di tutti i cittadini”.
Il Primo Cittadino ha poi proseguito parlando a nome della maggioranza. “Non è possibile accettare l’atteggiamento di chi sbatte i piedi perché non riesce a spuntarla su una maggioranza che è unita e compatta nei confronti di una decisione – quella della scelta dell’immobile per la scuola Marone – che rappresenta il futuro della città. L’opposizione ha il diritto di convocare uno o più Consiglio Comunali; la mia Amministrazione ha il diritto di non partecipare a dei lavori in merito a una questione per la quale abbiamo già espresso la nostra opinione, per la quale abbiamo già preso una decisione e sulla quale non abbiamo intenzione di cambiare idea”.
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