“In questi 4 anni – si legge nella nota stampa che pubblichiamo per intero qui di seguito – i volontari dell’Alleanza per le foreste hanno portato avanti 6 denunce, realizzata e aggiornata la mappa delle 240 discariche e coltivati e messo a dimora più di 3000 alberi autoctoni. I lavori maggiori sono stati la mappatura delle foreste naturali e delle stazioni botaniche e il controllo dei cantieri forestali per accertare le criticità e formulare il Manifesto per le foreste con le proposte per la loro salvaguardia.
Noi crediamo nel volontariano e nell’attivismo, per questo nel 2019 abbiamo dato vita, dopo una stagione estiva di incendi boschivi a due realtà distinte e complementari, da una parte “RiforestiAmo” per creare progetti di riforestazione per rigenerare le foreste dopo gli incendi e per conservare la biodiversità, dall’altra parte l’AFCR – l’Alleanza per le Foreste dei Castelli Romani, un coordinamento per il controllo del territorio e per proporre una reale conservazione delle nostre foreste.
Il lavoro dei volontari è stato preceduto dalla formazione, in quanto le azioni che svolgiamo hanno bisogno di una competenza minima, formazione che si ripete ogni anno con una formazione di base e con vari approfondimenti. Ad esempio per mappare le discariche o controllare il taglio dei boschi per eventualmente fare segnalazioni o denunce.
Queste sono le foto dell’ultima settimana che testimoniano la quantità di biomassa estratta e la creazione di fiumi di fango dovuto all’uso intensivo di mezzi meccanici”.
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