È quanto, in buona sostanza, ci ha raccontato in una recente intervista rilasciata al nostro giornale il primo cittadino di Marino, Stefano Cecchi.
La struttura immobiliare in centro storico
La struttura immobiliare, dotata anche di parcheggio (merce rara nell’area), tornerà quindi ad essere uno dei principali cuori pulsanti della città del vino. L’avvio dei lavori è previsto a breve. Gli stessi dovrebbero concludersi nell’arco di un paio d’anni al massimo, quindi nel 2026. Il progetto, come anzidetto, verrà finanziato con 2,3 milioni di fondi europei PNRR.
Un palazzo di due piani
L’obiettivo del progetto è di trasformare l’immobile in un palazzo di due piani che verrà usato come sala convegni/fiera e, se necessario, anche come sala ad uso sportivo e tempo libero.
Così si legge tra le carte della Presidenza del Consiglio dei Ministri che il nostro giornale ha potuto visionare. “Settore: Infrastruttura sociale. Sottosettore: sport, spettacolo e tempo libero. Categoria: strutture fieristiche e congressuali, sala convegni”.
Le parole del primo cittadino, Stefano Cecchi
“Abbiamo in programma – queste le parole del primo cittadino di Marino, Stefano Cecchi – anche il recupero dell’ex mattatoio che grazie a 2,3 milioni di euro del PNRR diverrà una sala polifunzionale a due piani, sede delle associazioni territoriali, più sala convegni”.
Marino
Marino (conosciuta impropriamente come Marino Laziale, Marini in dialetto marinese) è un comune italiano di 46 481 abitanti della città metropolitana di Roma Capitale nel Lazio.
Situata a sud del capoluogo, sui Colli Albani nell’area dei Castelli Romani, stretta tra Rocca di Papa, Castel Gandolfo e Grottaferrata, la città è stata per tutto il Medioevo un importante avamposto militare sull’Agro Romano, un frequentato luogo di villeggiatura ed un importante centro commerciale grazie alla sua posizione strategica sulla via corriera tra Roma e Napoli frequentata fino alla riapertura della più rapida via Appia Nuova attorno al 1780.
Centro legato soprattutto alla viticoltura, è la patria dell’omonimo vino bianco a denominazione di origine controllata ed il suo nome è legato alla celebre Sagra dell’Uva, la manifestazione più antica in Italia nel suo genere. Ha un dialetto particolare, diverso da quello dei castelli romani, il dialetto marinese.
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