Nulla che riguardi l’aspetto religioso: il problema è sorto dopo il tragico incendio all’ospedale di Tivoli, dove sono morte tre persone.
L’obiettivo della direttiva, firmata l’11 dicembre scorso, è quella di “ridurre al minimo il pericolo elettrico e le sue conseguenze” evitando che eventuali corto circuiti possano provocare scintille dalle conseguenze devastanti.
Una decisione che stride con quanto sta avvenendo nelle altre città d’Italia dove invece gli ospedali fanno sfoggio di addobbi luminosi per alleviare la sofferenza di pazienti e familiari e trasmettere quello “spirito del Natale” tipico di questo periodo.
C’è apprensione ora, e come non biasimare la Asl, almeno fino a quanto la Regione non attuerà il piano di interventi annunciato nei giorni scorsi, che prevede investimenti sulla sicurezza e, nel contempo, l’aumento di posti letto.
«Una tragedia, quella di Tivoli, che non doveva accadere. Gli ospedali devono essere luoghi di cura e di protezione. Siamo al lavoro perché non si ripeta», ha detto il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca.
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