Zuccalà e M5S di Pomezia: “Stop alle tutele su 600 ettari di verde”
“È stata scritta l’ennesima pagina nera dell’amministrazione di centrodestra a Pomezia – riporta la nota stampa diffusa dal M5S – con un colpo di spugna il Consiglio comunale ha revocato la delibera del 30 giugno 2021 che chiedeva l’istituzione dei monumenti naturali “Geositi cava Tacconi e laghetti di Pratica di Mare, dune e bosco del Pigneto e bacini di Campo Selva”, già acquisita in Regione Lazio con parere favorevole.
“La sindaca Felici rimuove uno strumento che andava a tutelare le nostre campagne da edificazioni incontrollate e dall’installazione di praterie di pannelli solari – dichiara il gruppo consiliare M5S di Pomezia – E lo fa con l’assurda motivazione di voler ‘migliorare’ l’atto e con la promessa di riportarla in consiglio, prima o poi, con ‘i tempi giusti’. Promessa che, se ha il valore di quella fatta per la ristrutturazione del rudere comprato su via dei Castelli Romani per spostare gli studenti della scuola Marone, sappiamo già che non sarà mantenuta”.
“Poco più di un mese fa – spiega il capogruppo M5S Lazio Adriano Zuccalà – l’assessore regionale Righini, molto vicino alla sindaca, aveva risposto a una mia interrogazione sul tema confermando la validità della procedura e la necessità di istituire il monumento naturale per tutelare, conservare e valorizzare le aree indicate dalla delibera che è stata appena revocata. Ciò che è accaduto oggi dimostra ancora una volta che questa maggioranza è mossa solo dalla voglia di cancellare quanto fatto in passato, senza alcuna proposta alternativa e, soprattutto, senza alcuna volontà di tutelare e valorizzare il nostro territorio”.
WWF: “Delibera affossa parchi”
“Durante la riunione del Consiglio comunale di Pomezia – scrive in una nota stampa il WWF – è stata votata a maggioranza la revoca della delibera n.32/2021 che aveva come oggetto la proposta di istituzione di Monumento Naturale “Geositi cava Tacconi e laghetti di Pratica di Mare” e “Dune e bosco del Pigneto e bacini di Campo Selva”.
Da oggi l’ambiente di Pomezia e della regione Lazio è più povero a causa di questo voto che potrebbe annullare la nascita dei Monumenti Naturali e cancellare la tutela ambientale per questi 600 ettari che ritornano ad essere aree senza protezione.
Quelli che ancora oggi appaiono come frammenti di campagna romana, vaste piane di bonifica agraria, ecosistemi conservati negli anni, ospitano elementi diffusi di naturalità: siepi e boschi di querce mediterranee dove è facile trovare le tracce di testuggini, volpi e tassi o poter osservare il volo di rari rapaci come i nibbi, falchi pescatori ed albanelle in costante ricerca delle loro prede. Una ricca biodiversità che viene oggi privata di tutele.
Le aree archeologiche, i valori geologici dei geositi, gli ecosistemi di Pomezia tornano ad essere esposti a gravi minacce da un voto che sa di oscurantismo. Il WWF Roma e Area Metropolitana pertanto chiede alla Regione Lazio di terminare comunque l’iter per l’istituzione di Monumento Naturale già avviato, salvaguardando integralmente i confini ed il perimetro delle aree protette così come individuate dalla stessa proposta regionale.
Leggi anche:
Dopo Nemi e Castel Gandolfo anche Lanuvio (forse) nel club de ‘I Borghi più belli d’Italia’