A chiedere spiegazioni, in una interrogazione presentata ieri, è il senatore Giuseppe De Cristofaro di Alleanza Verdi e Sinistra, che dopo aver ricostruito tutti i fatti che hanno portato allo scioglimento dei comuni di Anzio e Nettuno per infiltrazioni mafiose, chiede in una interrogazione come il ministero dell’Interno riuscirà a evitare nuovi condizionamenti nell’amministrazione pubblica.
L’operazione
La Direzione distrettuale antimafia di Roma ha coordinato, il 18 febbraio 2022, un’importante inchiesta denominata “Tritone”, che ha portato all’esecuzione di 65 misure cautelari contro un’imponente organizzazione ‘ndranghetistica su Anzio e Nettuno, facente capo alle ‘ndrine di Santa Cristina di Aspromonte.
Negli atti dell’inchiesta sono emersi rapporti stabili e reiterati tra diversi amministratori locali di Anzio e Nettuno ed esponenti apicali della locale ‘ndrangheta. Il provvedimento ha messo in evidenza come il sistema politico “venisse condizionato ed indotto a dare incarichi per appalti pubblici a ditte e società legate alla locale ‘ndrangheta. In loco la mafia di origine calabrese aveva sia trapiantato adepti, che ricreato un’organizzazione con forme di autonomia locale autorizzate a “battezzare” le nuove leve”, si legge nell’interrogazione.
Il 22 novembre 2022 il Consiglio dei ministri ha sciolto per condizionamento mafioso i Consigli comunali di Anzio e Nettuno.
L’incandidabilità
Come risulta dalla risposta del Sottosegretario di Stato per l’interno, on. Ferro, all’interrogazione presentata dalla senatrice Ilaria Cucchi: “Si rappresenta che questo Ministero, nel mese di febbraio 2023, ha chiesto all’Avvocatura generale dello Stato di assicurare il proprio patrocinio nel procedimento di incandidabilità ex art. 143, comma 11, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, nei confronti ai alcuni ex amministratori del Comuni di Anzio e Nettuno. La Prefettura di Roma, il 15 febbraio, ha fornito al citato Tribunale i dati risultanti dall’anagrafe degli amministratori. Al momento non è stata fissata la relativa udienza”.
Naturalmente non sono stati resi noti i nomi.
L’interrogazione
Il senatore nell’interrogazione chiede di sapere:
“quali siano le azioni che il Ministro in indirizzo intende mettere in campo per contrastare il radicamento delle organizzazioni criminali presso le amministrazioni coinvolte da fatti di infiltrazioni mafiose e ‘ndranghetiste”;
“quali attività intenda intraprendere per sostenere la magistratura locale, le forze di polizia, la società civile nella lotta alle organizzazioni mafiose e ‘ndranghetiste”;
“come intenda adoperarsi per evitare che le amministrazioni locali siano nuovamente permeate dalle organizzazioni criminali”.
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