Il cimitero di Castel Gandolfo, per chi non lo sapesse, è situato lungo la via Appia Nuova, a due passi dall’incrocio con via Ercolano. Abbiamo contattato l’Amministrazione comunale di Castel Gandolfo, restiamo in attesa della loro versione dei fatti.
Castel Gandolfo, le parole di M.S.
“Gentile redazione, buongiorno – ci scrive il signor M.S. – è davvero singolare quel che accade in Italia. Qualsiasi evento negativo che dovesse verificarsi nella società dei vivi non solo ha risonanza pubblica ma viene anche pubblicato sui giornali di carta e online.
Ciò che di negativo accade nella società dei morti non viene invece ritenuto degno di interesse e pertanto non viene pubblicato. Secondo voi, ciò che di negativo accade in un cimitero è degno di esser portato all’attenzione del pubblico? Io credo di sì.
Trafugate dal cimitero 7 lapidi
Ad esempio, la sparizione di alcune lapidi da una tomba nel cimitero di Castel Gandolfo in Via Appia è un atto sacrilego ed un evento che può rappresentare disdoro per l’amministrazione che ha la cura e la gestione di questo luogo che è ritenuto sacro dai familiari di chi vi riposa per l’eternità ovvero è un atto ed un evento sul quale si può glissare e soprassedere perché non tocca l’interesse della collettività ma solo quello del microcosmo familiare?
Poiché questo è accaduto nel cimitero di Castel Gandolfo. Sono sparite sette od otto lapidi da una tomba ed il Comune di Castel Gandolfo non sembra avere alcun moto di reazione dopo aver appreso la notizia dal sottoscritto. Forse un comunicato sul sito del comune sarebbe stato cosa buona e giusta da pubblicare.
Il bombardamento di Propaganda Fide
Tra le lapidi trafugate ve ne è anche una di una donna perita nel tragico bombardamento del 10 febbraio del 1944 che ha colpito la città dei Castelli e del quale fra pochi giorni ricorre l’anniversario degli ottanta anni.
Porto quindi alla vostra attenzione questo grave fatto. È una notizia degna di essere pubblicata sul vostro giornale online? Decidete voi. Distinti saluti. M. S., castellano di nascita”.
Leggi anche:
Dopo Pomezia, la carovana dei sindaci ‘No Inceneritore di Roma’ fa tappa a Castel Gandolfo e Albano