L’immobile è stato inserito nel piano di vendita comunale 2024-2026 al prezzo di 406mila e 500 euro (per leggere la notizia, clicca qui). Ma il comitato, forte del sostegno della Pro Loco di Cecchina e di altri comitati e associazioni territoriali, ha avviato una raccolta firma per chiedere al sindaco, Massimiliano Borelli, e al presidente del Consiglio Comunale, Nicola Marini, di ripensarci.
“Fermate subito la (s)vendita dell’ex scuola di Cecchina”
“Chiediamo – ci spiega Valter Sartori – di bloccare la vendita di questo immobile. Di farlo subito, senza tentennamenti, senza perdite di tempo. Chiediamo che questo immobile torni nella disponibilità dei cittadini per usi civici, sociali, di comunità. Tra l’altro l’anno scorso, questo stesso immobile, era stato messo in vendita a 220mila €. Dopo appena un anno, e dopo le nostre prime proteste, il suo valore è pressoché raddoppiato. Una cosa che mi ha fatto letteralmente strabuzzare gli occhi.
Questo immobile è un patrimonio della comunità. Lo è stato in passato. E deve tornare ad esserlo. Non accettiamo che venga trasformato nelle ennesime 5 villette a schiera di Cecchina. Perché è questo, forse, che qualcuno spera? Ecco, noi non siamo d’accordo. E lo vogliamo dire a voce ferma, chiara e forte.
La petizione con 600 firme
La comunità chiede altro. I cittadini ci chiedono altro. Lunedì prossimo mi recherò in Comune per depositare 600 firme dei residenti che chiedono, per l’appunto, di non vendere l’immobile. In passato, ho chiesto al Comune di poterlo risistemare, di tagliare l’erba.
Di manutenerlo. Sono stato diffidato a non farlo. Mi chiedo: qui prodest? A chi conviene lasciare andare in malora e svendere gli immobili pubblici? Non a noi, non ai cittadini di Cecchina e dintorni. Vi terremo aggiornati sui nostri prossimi passi”.
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