La soddisfazione è enorme, visto che 24 comuni sui 33 pontini hanno superato il 65% di raccolta differenziata. Molti premiati come “Comuni ricicloni“.
Latina, cresce il Porta a porta. Perché fermarsi?
I maggiori problemi, però, continua a darli il capoluogo. Legambiente, infatti, fa notare che finalmente sembrava che Latina si fosse instradata verso un percorso virtuoso. I dati sono fino ad oggi confortanti e parlano di una crescita della raccolta differenziata salita dal 42% del 2022, al 55% del 2023.
Grazie a questa crescita il sistema di raccolta Porta a porta ha raggiunto già il 75% della popolazione.
Una enorme quantità di rifiuti che prima dovevano essere smaltiti nell’indifferenziato, con conseguente grave spesa per il Comune, ora, grazie alla differenziazione di ogni singolo cittadino latinense, sono stati trasformati in frazioni nobili quali vetro, plastica, carta, alluminio… generando nuove entrate (invece dei costi).
A Latina per coprire l’intero territorio col servizio di Porta a porta manca ancora il centro città. I fattori che hanno ritardato questo ultimo step negli anni passati sono stati diversi, ma ora si aggiunge quello più preoccupante: sembra non esserci più la volontà politica.
La tirata d’orecchie ai politici di Latina
Scrive Legambiente in una nota:
“Legambiente nutre una forte preoccupazione per il raggiungimento dell’obiettivo del 65% di differenziata in quanto, le indicazioni che provengono dall’attuale amministrazione comunale, sembrano andare nella direzione opposta al metodo del Porta a porta”
Questo ‘voltafaccia’ dell’Amministrazione che guida Latina davvero non si capisce.
La grande maggioranza degli stessi latinensi hanno dichiarato a chiare lettere di apprezzare lo smaltimento dei rifiuti con il Porta a porta.
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Porta a porta batte il vecchio secchione
In ogni luogo dove è stato introdotto il sistema di raccolta dei rifiuti denominato “Porta a porta”, dopo un iniziale periodo di adattamento, sono gli stessi cittadini a diventare i primi divulgatori di uno stile di vita più pulito e salutare.
Oggi ognuno è responsabile della propria immondizia, mentre con i vecchi secchioni la raccolta differenziata era praticamente sempre compromessa da chi, nell’anonimato, buttava di tutto nei contenitori, fregandosene della differenziazione.
La raccolta differenziata, oltre ad aiutare l’ambiente, con meno discariche e inceneritori, fa calare il costo delle bollette Tari, aiuta a far scoprire gli evasori, rende la città più pulita e crea anche posti di lavoro.
Basti guardare l’esempio di Roma, che continuando con i suoi secchioni è ormai la città più sporca d’Europa, sempre in piena crisi rifiuti, a caccia di territori da inquinare con nuove discariche e inceneritori, invasa dai topi, dai cinghiali, dai gabbiani e con le bollette Tari altissime.
L’appello…
Legambiente scrive:
“Al Sindaco Celentano, ai Consiglieri comunali, alle forze politiche, al CdA di ABC, Legambiente sollecita a proseguire la strada già tracciata e a tener presente che il Porta a porta è l’unico metodo in grado di dare risposta alla doppia esigenza di diminuzione del costo della Tari, per arrivare alla tariffa puntuale dei cittadini, e di portare Latina al livello delle migliori esperienze per la chiusura del ciclo rifiuti”
…e la proposta
Legambiente propone anche la propria collaborazione:
“Legambiente si rende disponibile alla piena collaborazione e a un proficuo confronto con l’Amministrazione comunale per raggiungere il miglior risultato possibile nell’interesse dei cittadini e della collettività tutta”