E non anche il sovrapprezzo destinato agli immobili situati sulle spiagge ad uso demaniale. Questo perché tale immobile non era stato inserito nell’elenco degli immobili demaniali dello Stato, ossia nell’elenco degli immobili divenuti oggetto di specifica proprietà pubblica. Una dimenticanza quest’ultima che ha luogo – così ci vieni spiegato da fonti istituzionali che preferiscono non comparire – in molti casi.
Pomezia, stabilimento balneare vince al Tar: locale sulla spiaggia gratis per 7 anni
In sostanza, lo stabilimento ha dovuto pagare solo ed esclusivamente il prezzo, basso, determinato da una legge del 2006, della normale concessione demaniale. Non anche il sovrapprezzo che gli era stato invece richiesto da Comune di Pomezia e dall’Agenzia del Demanio. Richiesta che aveva portato all’avvio di una lunga causa giudiziaria partita nel 2014 ed approdata per la prima volta al Tribunale di Velletri nel 2016. È questo, dopo 8 anni, quanto deciso dal Tar del Lazio con sentenza n. 3701 del 26 febbraio 2024. Sentenza emessa dalla sezione Quinta Ter presieduta da Alessandro Tomassetti, consigliere Donatella Testini, Referendario Pierluigi Tonnara, in data 26 febbraio.
L’intervento del Tribunale di Velletri
In realtà, lo stabilimento si era rivolto, in prima battuta, al Tribunale di velletri, così si legge tra le carte a nostra disposizione. “Costituitosi il contradditorio, all’udienza del 13 luglio 2016, all’esito della riassunzione del giudizio e della discussione orale, il Tribunale Civile di Velletri con sentenza n. -OMISSIS-, dichiarava il proprio difetto di giurisdizione in favore del Giudice Amministrativo”.
Il rinvio al Tar del Lazio
“Con ricorso ritualmente notificato – specifica il Tribunale Amministrativo del Lazio – gli odierni ricorrenti, quali eredi di – OMISSIS -, hanno riassunto il giudizio al TAR Lazio al fine di veder accogliere la domanda. Si sono costituiti l’Agenzia del Demanio ed il Comune di Pomezia. All’udienza straordinaria del 23 febbraio 2024 il ricorso è stato trattenuto in decisione”
Proprio mentre l’Italia rischia di pagare pegno in Europa sul caso dei bandi pubblici per le spiagge si apre forse un altro casa nel Lazio. C’è il rischio che altri stabilimenti possono adottare una strategia simile?
Leggi anche: