Questa è stata solo l’ultima delle continue minacce con cui S. Q., 47enne, ha perseguitato per anni la ex compagna madre dei due ragazzi minacciati. La donna, visto il pericolo reale corso dai figli ha chiesto aiuto alla Polizia di Latina.
Gli agenti della Questura di Latina si sono quindi recati immediatamente a casa dell’uomo, trovandolo insieme ai due figli, che aveva prelevato da scuola. I ragazzi indossavano ancora lo zaino ed erano visibilmente provati.
L’uomo, su disposizione della Procura della Repubblica di Latina, è stato arrestato in quanto gravemente indiziato del reato di atti persecutori nei confronti della ex compagna, nonché madre dei suoi figli.
È stato quindi condotto presso la casa circondariale di Latina, in attesa di giudizio di convalida.
L’arresto è stato possibile grazie al nuovo strumento denominato “flagranza differita”.
Una lunga storia di vessazioni
La grave minaccia di uccidersi e uccidere anche i figli ha convinto la donna a sporgere denuncia nei confronti del compagno.
La donna ha quindi raccontato agli investigatori della Squadra Mobile di Latina il contesto di minacce e di violenze fisiche e psicologiche subite dal padre dei suoi figli negli anni di convivenza.
Violenze che l’avevano portata già dal 2017 a porre fine alla relazione e a trasferirsi, insieme ai figli minori, presso la casa dei genitori.
In più occasioni infatti la vittima sarebbe stata minacciata dall’uomo, anche con minacce di morte. In un’occasione l’uomo le avrebbe anche puntato un’arma alla testa alla presenza dei figli, provocando in questi ultimi uno stato di autentico terrore.
Ha raccontato i numerosi gli episodi di violenza fisica subita, tra cui uno avvenuto mentre era in stato di gravidanza, in attesa del loro secondo figlio.
La donna ha raccontato inoltre di non aver mai denunciato quelle condotte proprio per paura di eventuali ritorsioni nei confronti suoi e dei figli.
Nonostante l’allontanamento dalla casa familiare e la fine della relazione, l’uomo però non avrebbe interrotto le condotte persecutorie nei confronti della donna, tempestandola di telefonate whatsapp fino ad arrivare al culmine avvenuto nella giornata di giovedì 29 febbraio, in cui l’uomo, nel corso della telefonata registrata dalla donna, le ha proferito la minaccia di togliersi la vita “sbattendo “ l’auto in cui si trovava con i figli, contro un palo.
Cos’è la nuova “flagranza differita”
Il contesto delineato dalla vittima, fatto di minacce e prevaricazioni, unitamente agli ultimi fatti documentati attraverso i file audio e le foto mostrate agli inquirenti e riferibili senza dubbio a condotte avvenute nelle 48 ore precedenti alla denuncia della stessa, hanno consentito agli inquirenti di procedere all’arresto dell’uomo, grazie allo strumento dell’arresto in flagranza differita
La flagranza differita è stata introdotta dalla Legge 24 novembre 2023, n. 168 recante “Disposizioni per il contrasto della violenza sulle donne e della violenza domestica”
È un istituto applicabile nei casi di violenza domestica quando, fuori dalle ipotesi di flagranza o quasi flagranza, possa evincersi sulla base di documentazione videofotografica o altra documentazione che un reato sia stato commesso nelle 48 ore precedenti.
Tra i reati previsti rientra anche la commissione del reato di atti persecutori previsto dell’art. 612 bis del c.p.
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