Le 64 pagine di cui è composto offrono una panoramica dettagliata di strategie, cronoprogrammi, eventi, costi e finanziamenti, in attesa che il 29 marzo arrivi il verdetto sul vincitore.
Latina, il progetto “Bonum Facere”
La filosofia alla base di questo progetto è evidenziata sin dall’inizio, con un incipit che mette in luce le radici territoriali della candidatura di Latina.
Il documento infatti racconta la storia della città, il suo stato produttivo, economico e demografico, includendo una serie di progetti che vanno dalle piste ciclabili all’efficientamento energetico degli edifici, finanziati attraverso fondi Fesr di sviluppo territoriale.
Si spazia dalla promozione della lettura con “Latina città che legge” alle iniziative di mobilità sostenibile come Porta Nord e Upper.
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I 6 temi del programma
Il programma è articolato in sei temi: Arare, Seminare, Innaffiare, Curare, Raccogliere e Fare filò (narrare popolare e caffè letterario filosofico), ognuno dei quali porta con sé una serie di eventi.
La cerimonia di apertura di Latina capitale della cultura è già stata programmata per il 24 gennaio 2026 in piazza del Popolo, che includerà esibizioni della banda della città, inaugurazioni di mostre e concerti.
Seguiranno poi centinaia di eventi tra cui festival culturali, visite guidate, spettacoli teatrali, convegni, corsi di formazione e molto altro.
Gli eventi previsti
Previsto il Festival della cultura della terra, le visite guidate al Dmi-Dizionario della musica in Italia, il Festival pontino del Campus internazionale di musica, gli spettacoli teatrali della compagnia Luna nova, l’Orto sociale, le visite guidate alle idrovore di Mazzocchio, il reading musical-teatrale Olim Palus, convegni come “La città del futuro”, corsi di formazione ai mestieri professionali e artistici dell’audiovisivo, rassegne cinematografiche, mostre su Duilio Cambellotti, il Palio dei Borghi, visite a Satricum e a Ninfa, un festival e premio letterario intitolato ad Antonio Pennacchi.
I costi
Il costo totale stimato del progetto è di 3.950.000 euro, suddivisi tra programmazione culturale, comunicazione e promozione, organizzazione e risorse umane, e spese generali.
I finanziamenti provengono da bilancio comunale (500 mila euro), il Ministero (un milione di euro), la Regione Lazio (1,2 milioni), e la restante quota da donazioni, sponsorizzazioni, vendita di biglietti e merchandising, e tasse di soggiorno.
Infine, emerge anche il numero di posti letto disponibili, con 1.800 posti letto distribuiti in 18 alberghi nel comune e ulteriori 3.200 posti letto in strutture extra-alberghiere.
Le avversarie di Latina
Latina è l’unica provincia che ha presentato 2 candidature: il capoluogo e Gaeta.
Ecco allora quali sono le 16 le città o le zone che hanno presentato la propria candidatura per il 2026:
- Agnone (Isernia), “Agnone 2026: Fuoco, dentro. Margine al centro”
- Alba (Cuneo), “Vivere è cominciare. Langhe e Roero, un’altra storia”
- Bernalda (Matera), “Ascolto. Mondo, Conoscenza e Mistero”
- Cosenza, “Dai Sogni ai Segni”
- Gaeta (Latina), “Blu, il Clima della Cultura”
- L’Aquila, “L’Aquila Città Multiverso”
- Latina, “Latina bonum facere”
- Lucca, “Lucca 2026. Abitare la cultura”
- Lucera (Foggia), “Lucera 2026: Crocevia di Popoli e Culture”
- Maratea (Potenza), “Maratea 2026. Il futuro parte da un viaggio millenario”
- Marcellinara (Catanzaro), “L’Incontro nel punto più stretto d’Italia”
- Rimini, “Vieni oltre. Il futuro qui e ora”
- Treviso, “I Sensi della Cultura”
- Unione dei Comuni Terre dell’Olio e del Sagrantino (Perugia), “CulturaXBenessere”
- Unione dei Comuni Valdichiana Senese (Siena), “Valdichiana 2026, seme d’Italia”
- Unione Montana dei Comuni della Valtiberina Toscana (Arezzo), “Il Cantico delle Culture”.
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