E il sindaco Di Giorgi vuole costituirsi parte civile nel processo. Ma la legge ha i suoi tempi che non vanno d’accordo con la rabbia delle persone per la morte di una ragazzina uccisa sotto le ruote di un’auto rubata e poi umiliata da un anno di silenzio. Lui, il killer, prima dell’arresto e dopo la confessione data agli agenti della polizia stradale, aveva anche sfilato davanti alle telecamere di Raiuno, con una faccia impassibile, a raccontare di quella notte, e delle 400 notti che sono seguite, del rimorso e del,pentimento che non gli hanno mai suggerito di costituirsi però. In studio il giornalista Franco Di Mare lo ha chiamato assassino, e così fanno gli ospiti indignati.
Ma evidentemente la mossa del pentimento mediatico in diretta nazionale è sembrata azzeccata al suo avvicato, Amleto Coronella, al quale qualcuno ha anche vandalizzato la macchina. Perché Latina è stata trapassata da una lancinante fitta di dolore e indignazione. Mentre l’assassino, uno di Latina Scalo, che frequentava il bar e girava tra le strade e la rabbia della gente come se non avesse strappato alla vita e alle speranze e alla sua famiglia una ragazzina di 15 anni. Ci sono volute 25mila telefonate intercettare, c’è voluta tutta la caparbietà degli uomini della Polizia stradale coordinati dal vicequestore Francesco Cipriano che lo aveva giurato a se stesso: chi ha ucciso Alessia Calvani la notte piovosa del settembre dello scorso anno non avrà scampo.
E infatti un anno e un mese dopo è stato individuato e denunciato prima e arrestato poi il conducente della Mercedes Classe A che uccise Alessia su Via della Stazione. Emanuele Fiorucci, 43 anni, ha confessato: sono stato io, credevo fosse un cane, da quella notte non ho più dormito. Ma Fiorucci già nel 2006 fu coinvolto in un incidente stradale a Livorno mentre guidava drogato. L’auto sulla quale ha ucciso Alessia era stata rubata a Latina Scalo, e non è ancora possibile ritrovarla. È stata clonata o fatta a pezzi e abbandonata ad Aprilia? Le ricerche della polizia non sono finite, perché risulta che ci siano almeno due complici. Almeno altre due persone che sapevano che Fiorucci aveva ucciso Alessia e hanno taciuto. Perché? Cosa c’è dietro quell’auto rubata e quella fuga notturna e assassina per le strade di Latina Scalo? Tutti interrogativi in mano al sostituto procuratore che coordina le indagini Gregorio Capasso, che ora ha ottenuto l’arresto di una seconda persona, Patrizio Palombo: era nella Fiat Punto che precedeva quella di Fiorucci.