È questo, in buona sostanza, a nostro avviso, quanto riportato nel comunicato stampa diffuso dalla città dei Papi quest’oggi, venerdì 19 aprile, e che pubblichiamo per intero qui di seguito.
Nei giorni scorsi il nostro giornale aveva lanciato la notizia (per leggerla, clicca qui) relativa alla sentenza del Consiglio di Stato, secondo ed ultimo grado della Giustizia Amministrativa, sul sostanziale via libera alla realizzazione delle opere primarie: fogne, strade, illuminazione pubblica, parcheggi,etc.
Opere primarie propedeutiche alla successiva realizzazione del Piano edilizio denominato ‘Le Mole’, denominato tecnicamente PEEP Le Mole, che ‘incombe’ dal 2016 su un’area verde situata a due passi dalla via Appia Nuova.
Area su cui al momento si trovano frutteti, uliveti e vigneti, con vista borgo antico.
Castel Gandolfo, Piano edilizio ‘Le Mole ‘: sarà il Ministero a decidere
Ora a proposito della sentenza del Consiglio di Stato è arrivato in redazione anche un comunicato stampa del comune di Castel Gandolfo.
“Sentenza PEEP-Piano di Edilizia Economica e Popolare – scrive per l’appunto il Comune. Il Consiglio di Stato rigetta l’appello del Ministero della Cultura. Così riporta la nota stampa del comune.
“Il 10 aprile scorso il Consiglio di Stato si è pronunciato sull’appello del Ministero della Cultura contro la sentenza del Tar del Lazio relativo al PEEP, il Piano di Edilizia Economica e Popolare. In località Le Mole a Castel Gandolfo.
Come riportato dalla stessa sentenza del 10 aprile 2024 del Consiglio di Stato “Il Comune di Castel Gandolfo ed il Consorzio Le Mole hanno impugnato avanti il Tar per il Lazio il parere negativo del 31.3.2022 adottato, […].
Dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area Metropolitana di Roma e la Provincia di Rieti. Avuto riguardo al progetto delle opere di urbanizzazione primaria, relativo al Piano di Zona per l’Edilizia Economica e Popolare denominato “Le Mole”.
Approvato con la deliberazione della Giunta Regionale del Lazio n. 331 del 16.6.2016, in variante alle previsioni del P.R.G. comunale vigente”.
La sentenza del Consiglio di Stato ha rigettato il ricorso in appello presentato dal Ministero della Cultura contro il provvedimento del Tar del Lazio che aveva accolto le ragioni delle cooperative.
Ragioni in merito al diniego ricevuto da quest’ultime sull’esecuzione delle “opere di urbanizzazione primaria” con la seguente precisazione. “Le ragioni addotte nel parere non possono portare alle conclusioni radicali ivi rassegnate. Non potendosi inibire completamente qualunque genere di intervento, nel momento in cui questo risulta conforme al PTPR condiviso dallo stesso Ministero.
Dovendosi perciò confermare la statuizione di primo grado. Resta attuale il potere di valutare i singoli interventi ai sensi dell’art. 146 del D.Lgs. 42/2004.
Dovendosi ritenersi possibile una valutazione anche negativa, purché questa attenga ad aspetti specifici e/o circoscritti e non si risolva, di fatto, nel vanificare gli atti pianificatori in precedenza formatisi”.
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