Sono i carabinieri forestali che stanno approfondendo il caso, concentrandosi in particolare sulla corretta assegnazione dei fondi europei del Piano di Sviluppo Rurale. Sono ipotizzati sei episodi di corruzione “per l’esercizio della funzione” cioè il fatto che nell’ambito della sua attività il dirigente abbia accettato regali ed utilità. Dieci le persone denunciate tra imprenditori agricoli e funzionari.
Le accuse al dirigente della Regione Lazio
Il dirigente della Regione Lazio, secondo l’accusa, avrebbe accettato alcune mozzarelle di bufala, gasolio a prezzo scontato, un pranzo al ristorante, forniture di olio d’oliva. Gli viene contestata l’assunzione della figlia in una cooperativa agricola alla quale aveva risolto i problemi che ne bloccavano le pratiche di finanziamento. E di avere accettato la promessa di assunzione di un altro figlio in un’altra cooperativa che aveva analoghi problemi. In un caso è accusato di essersi informato sullo stato di avanzamento di un procedimento, tranquillizzando l’imprenditore sui tempi di arrivo del finanziamento.
L’indagine era nata quattro anni fa: la Procura di Frosinone dopo un anno e mezzo l’aveva dirottata a Latina ritenendo di non avere competenza; anche a Latina la Procura si era spogliata del caso girandolo a Cassino. Che oggi ha adottato la sospensione. Il dirigente si è messo a disposizione degli inquirenti.
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