Che ci sia una generale crisi idrica che colpisce i Castelli Romani è cosa nota. Lo dimostra l’abbassamento del livello dei laghi Albano e Nemi e quello della falda idrica, sempre più in sofferenza.
Ma questa crisi ora è stata formalizzata anche da una nota diffusa dalla stessa Acea Ato 2, il gestore del servizio idrico della provincia di Roma. Con una nota inviata a tutti i comuni lo scorso 2 maggio.
Crisi idrica ai Castelli, ora si rischia la turnazione dell’acqua potabile
Da quanto ci è dato sapere, al momento sarebbe stato solo il comune di Rocca di Papa a diramare, a seguito di questa richiesta Acea, una specifica ordinanza con cui si raccomanda i cittadini di utilizzare l’acqua potabile distribuita nella rete idrica solo ed esclusivamente per scopi di carattere igienico sanitario e di potabilità. Con divieto di usi impropri.
I 2 documenti di Acea
Il 26 marzo scorso la stessa Acea Ato 2, del resto, si è dichiarata pronta, in un documento ufficiale, ad introdurre la turnazione dell’acqua e la riduzione della pressione notturna anche ai castelli Romani, oltre che negli altri comuni della provincia di Roma.
Misure che finirebbero per colpire circa il 30% dei cittadini, così spiega Acea in un ulteriore e recente documento .
Ordinanza Acea 2024
L’ordinanza del comune di Rocca di Papa – l’unico che ci risulta aver già recepito la richiesta di Acea – porta la data del 15 maggio. Impone ai cittadini il “divieto assoluto di utilizzare l’acqua potabile per usi diversi da quelli igienico-sanitari ed ogni altro uso improprio e diverso da quello igienico-sanitario.
E comunque ogni altro uso estraneo alle norme del contratto di erogazione per le forniture ad uso domestico. Di fare uso parsimonioso della stessa, limitando al massimo gli sprechi”.
In altri termini, i cittadini non potranno utilizzare l’acqua per lavare la macchina, annaffiare giardini e vasi, etc.
Già nel recente passato, anche altri comuni sono stati colpiti da misure drastiche di limitazione dell’acqua. Il comune di Albano, quelli di Frascati, Velletri, Lanuvio, etc, sono dovuti ricorrere a soluzioni di limitazione dell’uso dell’acqua, visto la scarsità sempre più pesante della risorsa, a causa delle piogge e nevicate sempre più scarse.
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