Il ricorso, presentato 5 mesi fa da alcune aziende del settore edile contro il municipio, era in parte inammissibile ed in parte infondato. Così ha deciso la seconda sezione bis con la sentenza n.9995 del 20 maggio.
Albano, il Comune vince al Tar, il maxi appalto milionario coi fondi europei va avanti
“Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio (Sezione Seconda Bis) – si legge tra le carte giudiziarie – definendo il giudizio, così provvede. Dichiara il ricorso, in parte, inammissibile e, per il resto, infondato secondo quanto evidenziato in motivazione. Dispone la compensazione delle spese processuali sostenute dalle parti”.
Corretto il bando da 2,5 milioni: 7 mesi travagliati
La sede comunale è stata interessata, lo scorso 30 ottobre, dal crollo di circa 100 kg di cornicione piombato in strada. Tra l’altro, il crollo ha avuto luogo sul lato dell’immobile che affaccia nella centralissima piazza San Pietro e lungo la via Appia nuova. La strada che collega Roma da e per i Castelli Romani. Per fortuna (e per puro caso) non vi sono stati feriti.
!uesto accadimento ha mostrato quanto siano improcrastinabile l’avvio dei lavori di risistemazione del palazzo stesso. Per lunghe settimane, la stessa via Appia nuova è stata interessata da chiusure alla viabilità che hanno riguardato entrambi i sensi di marcia, anche se principalmente quello in direzione Velletri-Roma.
La maxi-ristrutturazione da 2,5 milioni di € PNRR
La ristrutturazione di palazzo Savelli dovrebbe aver luogo con 2,5 milioni di euro di fondi provenienti dal PNRR. È quanto prevede una determinazione, la n.1170, del comune di Albano Laziale che porta la data del 30 settembre scorso e che punta non solo alla risistemazione completa e integrale ed alla ristrutturazione dello storico palazzo sede della nobile famiglia Savelli ed ora del comune, ma anche al recupero dell’area espositiva situata a piano terra, a piazza San Pietro, dove – per intenderci – per anni ha operato un noto rivenditore albanense doc, ossia la famiglia Barchesi”.
Ora si presume che i lavori partono senza ulteriori indugi, per la messa in sicurezza dell’intera struttura pubblica.
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