Una ‘torta’ da 7,5 miliardi di € che sembra destinata ad essere ‘mangiata’ solo ed esclusivamente da Acea e soci: ossia dalle società Suez, Hitachi, etc.
Per questo la domanda sorge spontanea: questo bando rispetta le norme UE?
Prima di rispondere, cerchiamo di capire bene la situazione.
Inceneritore di Roma, al via l’apertura della buste del bando
Almeno formalmente, il bando è stato lanciato pubblicamente dal Comune di Roma. Ma questo stesso lancio è stato ‘segnato’ da una precedente, lunga e ‘chiara’ campagna stampa, orchestrata proprio dal Comune di Roma e dal sindaco Gualtieri.
Una campagna stampa lanciata con la collaborazione di vari e prestigiosi giornali nazionali del settore economia e industria, e di vari canali televisivi.
Nel corso di questa campagna stampa il primo cittadino di Roma, che è anche commissario dell’emergenza rifiuti della Capitale nominato dall’ex premier Draghi, ha spiegato che il bando pubblico per il forno brucia rifiuti ed il successivo progetto avrebbero dovuto essere guidati da Acea, nell’ambito di una cordata pubblico-privata.
Le interviste rilasciate dallo stesso sindaco Gualtieri e le veline ‘spammate’ a più riprese, per mesi e mesi, dal Sole 24 Ore, Milano Finanza, Repubblica, Corriere della Sera…. parlano da sole, per chi sa leggere i bene i contenuti.
Una ‘torta’ (per Acea) da 7,5 miliardi di €
Non è un caso che già nella fase esplorativa del bando, quindi un anno e mezzo fa, nessuna altra cordata imprenditoriale abbia avuto il coraggio di sfidare Gualtieri ed Acea. Presentando una proposta alternativa vera e seria.
In campo, c’è e c’è sempre stata sola Acea, ma perché?
Eppure, di operatori del settore ve ne sono una infinità, in Europa e nel mondo. Nessuno di loro si è è fatto sotto. Nessuno di loro si è lasciato ingolosire da un bando da 7,5 miliardi di euro? Perché?
La campagna stampa di Gualtieri, nella doppia versione di sindaco e commissario, è stata efficace?
Probabilmente sì. Considerando che ha dissuaso tutti i colossi attivi in Europa a non presentarsi.
Nessuna proposta, al momento, è stata depositata da altri operatori. Nessuno aveva interesse a prendersi i rifiuti della città eterna? È credibile una affermazione del genere?
Sta di fatto che presto sapremo, probabilmente già in giornata, che il bando verrà assegnato alla cordata di imprese guidata da Acea. Esattamente come preannunciato 2 anni fa dal sindaco di Roma a mezzo stampa.
C’è da chiedersi se in una Europa egualitaria, in cui tutte le imprese hanno gli stessi diritti e doveri nei confronti del mercato globale e dei cittadini, una scelta siffatta sia degna di una paese europeo.
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