Così ha deciso l’Ufficio tecnico comunale grazie allo stanziamento di 1,8 milioni di euro di fondi ministeriali in arrivo nella città gandolfina.
Per il momento, come previsto in questi casi, verranno eseguite le indagini preliminari di carattere geologico, idrogeologico ed archeologico.
La progettazione esecutiva del progetto di messa in sicurezza del costone di via dei Pescatori ha ricevuto l’ultimo e decisivo ok di Giunta e Ufficio tecnico nei giorni scorsi. Ora tutto è pronto per i lavori di consolidamento vero e proprio.
Una delle zone più belle del lungolago
I lavori riguardano una delle zone che, da tempo, attende una risistemazione e messa in sicurezza.
Zona particolarmente praticata tutti i giorni, d’estate e inverno, da centinaia, migliaia di persona che si recano in quell’area per fare sport, passeggiare all’aria aperta o più semplicemente per portare a spasso il proprio cane o nei weekend per prendere il sole e mangiare.
I fondi ministeriali, in particolare, sono stanziati per mitigare gli effetti del dissesto idrogeologico.
Il progetto di Castel Gandolfo
“Il progetto dell’intervento – riporta il progetto di messa in sicurezza – si pone l’obiettivo di ripristinare le normali condizioni di sicurezza per le strutture ed infrastrutture presenti nell’area di intervento.
Mediante la realizzazione di opere di protezione, attiva e passiva. Dalla caduta massi in corrispondenza del tratto compreso dietro il castelletto di via dei Pescatori e dietro le case all’altezza dell’emissario, nel comune di Castel Gandolfo.
L’intervento, oltre che a garantire un adeguato grado di sicurezza per la pubblica incolumità, è teso a salvaguardare gli insediamenti e le attività antropiche.
Attività che si possono raggiungere con la viabilità nell’ambito territoriale, attraverso anche l’efficentamento del sistema viario esistente e la tutela delle risorse naturali e paesaggistiche presenti.
Nel dettaglio, gli interventi previsti rientrano in quelli ordinari di mitigazione del dissesto idrogeologico e possono essere riassunti come segue.
Perlustrazioni, disgaggio e bonifica del fronte interessato dal rischio idrogeologico, eseguita da personale specializzato (rocciatori e minatori). Compreso l’accertamento e lo sganciamento di placche di roccia di piccole e medie dimensioni, comunque inferiori a 1 mc.
Nonché il taglio di piante ed arbusti sradicati e pericolanti. Ornitura e posa di barriere paramassi deformabile a dissipazione di energia, di categoria A, classe di livello di energia 6 (MEL >= KJ 3000), in grado di assorbire l’energia generata dalle masse potenzialmente impattanti sulle stesse.
Lago Albano, tra natura, archeologia e sport (Olimpiadi 1960)
Il lago Albano (in Latino: Lacus Albanus), anche detto lago di Albano o lago di Castel Gandolfo, è un lago vulcanico situato in provincia di Roma nell’area dei Castelli Romani, sui Colli Albani.
Di forma quasi circolare, sulle sue coste si trovano importanti resti archeologici preistorici e romani, come il Villaggio delle Macine, l’emissario artificiale ed i ninfei dorico e del Bergantino, quest’ultimo parte integrante del complesso della villa albana di Domiziano.
Presso questo lago si tennero le gare di canottaggio delle Olimpiadi di Roma del 1960″.
A quelle olimpiadi vennero disputate le gare di 7 specialità, allora tutte maschili. L’Italia vinse un argento con il ‘Quattro senza’ e un bronzo con il ‘Quattro con’-
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