Nel luglio 2021 era stata annunciata la riapertura, dopo i lavori di messa in sicurezza, la scala in via Gramsci numero 93 a Nettuno, quale discesa pedonale pubblica sulle spiagge libere della Divina Provvidenza e dei Marinaretti. Tutti contenti, cittadini in primis.
Ma ora è sorto un dubbio: di chi è quella discesa?
E così la commissione straordinaria che dal novembre 2022 guida la città, dopo lo scioglimento per infiltrazioni mafiose, ha dato incarico a un legale per accertarne la proprietà.
La vicenda della discesa a mare di via Gramsci
Tre anni fa 852 cittadini di Nettuno avevano sottoscritto la richiesta, assistiti dall’avvocato Adolfo Bruno, affinché venisse risolta l’ultra decennale questione delle discese a mare da via Gramsci alle spiagge libere. A quanto pare la vicenda è ancora tutta da definire.
Il regolamento regionale del 2016 sui “Varchi di accesso all’arenile” prescrive ai comuni: “di porre in essere tutti gli adempimenti necessari affinché le unità abitative, compresi i consorzi e i residence, adiacenti il demanio marittimo non ostacolino il libero e gratuito accesso all’arenile pubblico.
A tal fine il Comune adotta gli opportuni provvedimenti per garantire la presenza di un varco ogni 300 metri e vigilare sulla libera fruibilità degli stessi”.
Con riferimento alla scala di discesa a mare di via Gramsci 93, “esaminati gli atti notarili non si evince la proprietà certa della stessa”, spiega il Comune.
Nettuno ha comprato una discesa che era già pubblica?
Il 10 aprile scorso il Dirigente dell’Area Tecnica “chiedeva all’ufficio legale di attivare la procedura afferente l’accertamento della proprietà in via giudiziale della discesa a mare sita in Via Gramsci n. 93, mediante la nomina di un legale”.
Con tutta probabilità, se la questione non sarà disbrigata nel giro di qualche settimana, salterà la possibilità questa estate di poter utilizzare il passaggio per scendere in spiaggia.
Non è chiaro se sia la stessa scalinata per la quale fu deciso l’acquisto a marzo di quest’anno dal Comune al costo di 27 mila euro.
O se sia venuto un dubbio al Comune: e se fosse già pubblica?
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