L’Ufficio tecnico del Comune di Rocca di Papa, in cui è situato l’immobile abusivo, nel lontano nel 2016, ha completamente sbagliato l’ordine di demolizione e la sua notifica ai proprietari della villa stessa. Ma non è tutto.
Dopo 8 anni, lo stesso Comune, sotto altra amministrazione di altro ‘colore’, non si è presentato in Tribunale per difendere l’ordine di demolizione.
Casa abusiva nel Parco dei Castelli resta in piedi
Il risultato? È quello che abbiamo descritto poco fa. L’immobile resterà in piedi, come stabilito dal Tribunale Amministrativo della Regione Lazio. Nel caso qualcuno pensi che la storia sia inventata, potrà leggerla direttamente dal sito del Tar del Lazio, cliccando al seguente link.
Il ricorso del 2016 era stato presentato contro l’Ente Parco dei Castelli Romani e contro il Comune di Rocca di Papa.
Casa da demolire, ma il Comune dimentica di dire quale
Il ricorso dei proprietari della casa abusiva, che chiedeva di bocciare l’ordinanza di demolizione del 2015, è stato accolto per una “dimenticanza” del Comune.
“Con il ricorso introduttivo – scrive il TAR del Lazio – il ricorrente impugna l’ordinanza di demolizione che gli è stata notificata dal Comune di Rocca di Papa. Relativamente ad una serie di interventi edilizi asseritamente realizzati sul terreno di proprietà in assenza dei necessari titoli abilitativi.
Il ricorrente contesta, in via preliminare, l’assenza nel provvedimento di qualsivoglia riferimento idoneo ad identificare l’ubicazione del manufatto sul quale sarebbero stati effettuati gli interventi contestati.
Sulla base del suddetto rilievo, parte ricorrente denuncia, in via principale, l’illegittimità del provvedimento in ragione dell’evidente indeterminatezza dell’oggetto del provvedimento di demolizione”.
In pratica hanno fatto un’ordinanza in cui non viene specificato quale è il manufatto da demolire. Non si sa nemmeno se si tratti di una baracca, una villa, una casetta o un condominio.
Comune di Rocca di Papa ed Ente Parco assenti in Tribunale
Il Comune di Rocca di Papa, pur ritualmente evocato in giudizio, non si è costituito in giudizio. Assente anche l’Ente Parco dei Castelli Romani.
L’udienza si è tenuta il 24 maggio 2024 e la sentenza è stata praticamente immediata. Il Collegio ha ritenuto che il ricorso era “fondato”.
Che altro aggiungere? Che ci sono troppe case e ville abusive anche in aree vincolate interne al Parco e che, per varie ragioni, troppo spesso le istituzioni lasciano fare.
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