Era stato il socio privato Marinedì spa a chiedere al tribunale di liquidare la società che doveva costruire e gestire il porto.
Le ragioni del fallimento della Capo d’Anzio
Capo d’Anzio aveva collezionato debiti ingenti con Regione Lazio e Comune di Anzio. Si parla di oltre 2,2 milioni di euro. Di contro, era ormai azzerata ogni possibilità «di conseguire quei ricavi prospettati in sede di sviluppo della Società». Infatti, «i soli ricavi della gestione del porto turistico non consentivano (e non consentono) di pagare con regolarità i propri fornitori, in particolar modo la concessione demaniale, e di fare investimenti anche minimali». Infine, «ogni tipologia di costo di natura straordinaria non consente, allo stato, di essere sopportato finanziariamente dalla Società».
I creditori hanno tempo un mese per presentate domanda di pagamento, mentre l’appuntamento in tribunale è per il 29 ottobre per l’esame dello stato passivo.
Consulta il provvedimento del tribunale sulla Capo d’Anzio
Si doveva fare di più per salvaguardare un bene pubblico di primaria importanza quale il porto di Anzio
«Regione Lazio, Comune e società hanno atteso fin troppo per sedersi intorno a un tavolo e trovare una soluzione che salvaguardasse un bene pubblico di primaria importanza», sostiene Aurelio Lo Fazio, della direzione regionale del Pd, in merito alla vicenda della Capo d’Anzio e del nuovo porto.
«Non può essere solo un segno negativo sul bilancio o semplicemente portare i libri in tribunale, questo poteva accadere anche prima visto che da anni si trascina una situazione di default. Dietro c’è tanto altro – dice – Dalla sciatteria della politica di centro-destra che ha gestito la società, alla negligenza della classe dirigente che si è susseguita nei consigli di amministrazione, fino alla cinicità degli ultimi amministratori che hanno messo in campo tutti gli strumenti per chiudere la Capo d’Anzio. Era forse questo il mandato?».
L’ultimo presidente della Capo d’Anzio è l’attuale presidente di Acqualatina, Cinzia Marzoli.
Lggi anche: Porto di Anzio tra bilanci in rosso, relazioni copia e incolla e rischio di perdere altri soldi