Il pagamento avverrà senza nemmeno attendere che si svolga la prossima udienza in programma il 17 ottobre 2024, che si svolgerà al Tribunale di Velletri, e in cui è in corso un procedimento giudiziario proprio sulla bontà della somma di danaro richiesta al municipio castellano dalla proprietà del sito industriale.
Accordo Albano – ‘Supremo’
La società in questione è riconducibile a Manlio Cerroni, che Wikipedia ricorda ”definito come Er Monnezza, L’ottavo re di Roma o Il Supremo”.
1,5 milioni di euro sono stati già pagati lo scorso 30 giugno. Altri 400mila euro verranno pagati entro la data del 30 dicembre 2024. Infine la parte residua, ossia circa circa 361mila euro, entro il 28 febbraio 2025.
Così ha deciso la Giunta comunale guidata dal sindaco Massimiliano Borelli con determinazione del 28 giugno. Con l’ok dell’Ufficio legale, avvocato Laura Liberati.
Tutti d’accordo nel liquidare subito la società con varie interdittive antimafia confermate anche dal Consiglio di Stato, secondo ed ultimo grado della Giustizia Amministrativa, emesse dalle due prefetture di Roma e Latina.
Comune verserà 2,2 milioni di €
“La Società Pontina Ambiente S.r.l.- scrive il Comune tra le carte -, già gestore del complesso impiantistico “TMB” con annessa discarica sito in Albano Laziale. A fronte del servizio di trattamento e smaltimento dei rifiuti solidi urbani prestato in favore del Comune di Albano Laziale, nel periodo agosto 2013 – maggio 2017. Nonché per conguagli nel periodo precedente. Ha maturato un credito di importo pari a complessivi Euro 2.661.164,04, oltre interessi successivi a far data dal 1° ottobre 2021.
L’accertamento della pretesa creditoria, già riconosciuta con provvedimento di ingiunzione, è ora al vaglio del Tribunale di Velletri 2 (Giudizio di opposizione a Decreto Ingiuntivo n. 2953/2021, con R.G. n.
42/2022).
Con Decreto Ingiuntivo n. 2953/2021, il Tribunale di Velletri ha infatti ingiunto all’Ente comunale il pagamento, in favore di Pontina Ambiente S.r.l., dell’importo di Euro 2.661.164,04, oltre interessi. d) Il giudizio di opposizione instaurato dal Comune di Albano Laziale è tuttora pendente (Trib. Velletri – R.G. n. 42/2022) e la prossima udienza si terrà il 17.10.2024 per esame della CTU.
e) Viste le risultanze delle operazioni peritali confluite nella Consulenza Tecnica, a firma del Dott. Carlo Kustermann, depositata in data 23 gennaio 2024. Sono stati ricalcolati gli importi fatturati da Pontina Ambiente S.r.l. e proposte diverse ipotesi di calcolo da sottoporre al vaglio del Magistrato. Le Parti hanno avviato trattative per la definizione stragiudiziale della controversia.
f) All’esito delle trattative intercorse, le Parti intendono transigere, come in effetti transigono ex art. 1965 c.c. e ss. la controversia, alle condizioni e nei termini di seguito indicati.
Tutto ciò premesso, e costituendo le premesse e gli allegati (di seguito, anche definite, le “Premesse” e gli “Allegati”) parte integrante e sostanziale del presente atto transattivo (di seguito, anche definito, l’“Atto Transattivo”).
Le Parti senza riconoscimento alcuno né di responsabilità né delle avverse ragioni, e al solo scopo di addivenire ad una bonaria e definitiva composizione della controversia oggetto del giudizio, stipulano e convengono quanto segue.
Il Comune di Albano Laziale si impegna a corrispondere in favore di Pontina Ambiente S.r.l., che accetta, l’importo omnicomprensivo di Euro 2.261.586,00“.
Accordo vantaggioso o no?
Un accordo che fa dunque risparmiare qualche centinaia di migliaia di euro al Comune di Albano, sempre ammettendo che fosse risultato perdente nella causa (che ora non si farà più) per cui non è stata emessa sentenza. In caso contrario sarebbero soldi praticamente regalati.
Ma è verosimile che il Comune di Albano abbia avuto dai suoi legali assicurazioni sulla difficoltà o impossibilità a risultare vincitore in giudizio, pertanto abbia preferito un accordo col gruppo Cerroni.
Pur non essendo esperti in giurisprudenza, l’unica domanda che poniamo è:
siamo sicuri che una amministrazione pubblica possa essere obbligata per legge a pagare una società con varie interdittive antimafia confermate anche dal Consiglio di Stato?
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