Ma ancora si può salvaguardare quel bel verde laddove rimasto e ripristinare dove non c’è più. Le Gallerie sono tornate recentemente alla ribalta perché la Provincia di Roma, con i Comuni di Albano e Castel Gandolfo, sta per ultimare ed inaugurare una doppia opera pubblica proprio in quell’area: un nuovo grosso parcheggio a due piani da 180 posti a pagamento, a circa 300 metri da piazza Mazzini, ad Albano, ed una pista ciclabile di cemento, lunga circa 2 km, che collega i due centri urbani. Opere utilissime. Peccato che siano scomparsi veri gioielli paesaggistici, archeologici e ambientali. In particolare i binari del tram imperiale, la millenaria pavimentazione romana e alcuni alberi.
A sollevare pubblicamente il “caso” è la nota e stimata Ivana Zampetti, da molti anni dirigente della Regione Lazio: «Ricordo ancora il mitico tram imperiale che si tuffava da piazza Mazzini in questa via (delle Gallerie di Sotto, ndr), in direzione Castel Gandolfo, immerso nel verde della fitta e rigogliosa vegetazione e, sulla sinistra, il blu del mare, ben visibile tra le foglie. Ma qual è, mi chiedo, lo stato di via delle Gallerie di Sotto, oggi? – incalza la dottoressa Zampetti, che di queste cose se ne intende -. Lunghi tratti privi di vegetazione che rappresentano un colpo al cuore. Cosa resta, in fin dei conti, di quella che era una suggestiva via? Colpa dell’urbanizzazione incontrollata, certo. Ma anche alberi caduti, malati e non curati, andati a fuoco. Qualcuno abbattuto nel corso del cantiere per il nuovo parcheggio. Un progetto importante, che apprezzo, ma anche molto costoso, finanziato interamente coi soldi pubblici, che rischia però, a mio avviso, di restare un’opportunità mancata per migliorare l’ambiente e restituire la strada alla sua funzione, bellezza e grazia originaria». Non è affatto ineluttabile lo stravogimento del contesto preesistente quando si ammoderna.
E del resto i cantieri, in forte ritardo, sono ancora in corso (il cartello dei lavori non indica la fine) e forse le amministrazioni pubbliche potrebbero ancora ridurne l’impatto e migliorare gli interventi a favore del paesaggio e dell’identità delle “Gallerie”, realizzate da papa Urbano VIII (Barberini) nel 1626, e note per essere state amate, nel corso dei secoli, da poeti e scrittori, pittori e viaggiatori. Perciò la dirigente regionale, esperta del settore, pone la questione: «Non mi risulta – affonda la Zampetti – che ad oggi sia previsto di destinare anche una sola piccola parte della spesa totale (circa un milione e 700mila euro tra parcheggio e pista ciclabile) per la rinaturalizzazione e al rimboschimento dell’area in questione. Come è possibile che nessuno ci abbia pensato? … Tanto più che siamo nel territorio del Parco dei Castelli Romani». Intanto, inaspettatamente, sono partiti vistosi lavori per fare un marciapiede alla Gallerie di Sopra. Neanche lì si notano interventi a tutela degli alberi.