Un colpo per il nostro territorio e per il mondo dell’equitazione che fin dal 1960 proprio qui ha trovato una palestra naturale di grande livello – esordisce Boccia. Da quando sono sindaco ho visto succedersi ben tre presidenti della Fise (Federazione sport equestri) e un progressivo depauperamento del centro, sia in termini di strutture che di eventi e competizioni ospitate. La situazione ad oggi è chiara. La Fise è commissariata e ha un buco di 7 milioni, e non può continuare a gestire il centro. Il commissario straordinario Ravà si è rivolto a me chiedendo collaborazione nel cercare di individuare la strada migliore – continua il primo cittadino – per uscire da questa situazione di immobilità che è venuta a crearsi a causa di anni e anni di mala gestione del centro, ed ho subito creato un tavolo di lavoro tra Fise, Coni, i Comuni del territorio, e la Regione perché non possiamo permettere che il Centro equestre rimanga chiuso». Quale futuro allora?
«Quello che è emerso è la necessità di percorrere strade diverse da quelle che ad oggi non sono riuscite a rendere la struttura economicamente autonoma. La proposta su cui insistere – sostiene Boccia – fermo restando la centralità della disciplina del cavallo, è aprire il centro equestre ad altre discipline compatibili e che già oggi trovano ai Pratoni del Vivaro una location ideale per le proprie competizioni, come la mountain bike e il cross, ma si è parlato anche di golf, tiro con l’arco, e altro. Il modello di gestione è ancora tutto da verificare – chiosa poi – e stiamo aspettando il prossimo incontro alla Regione, perché è l’attore che più di ogni altro può dare garanzia e forza a un nuovo corso gestionale, che riconsegni il centro equestre alla comunità di Rocca di Papa e non solo».