Periodo nero per il Centro equestre federale dei Pratoni del Vivaro. Che la struttura sportiva fosse a pezzi lo si era capito da tempo. L’allarme era arrivato a metà ottobre in occasione del tavolo istituzionale presso il Coni del presidente Malagò, mentre la certificazione della crisi l’ha confermata il primo cittadino di Rocca di Papa, Pasquale Boccia. Crisi, quella del centro modello destinato all’equitazione, che però non vuol dire morte sicura. Nei pensieri dell’amministrazione roccheggiana infatti c’è voglia e desiderio di ritirare su un ente che ai Castelli Romani, ma non solo, ha fatto storia divenendo un simbolo di sport come pochi ce ne sono in giro. Come procedere dunque per far resuscitare il centro federale? Il sindaco di Rocca di Papa la sua ricetta ce l’ha: «Il centro equestre è chiuso.
Un colpo per il nostro territorio e per il mondo dell’equitazione che fin dal 1960 proprio qui ha trovato una palestra naturale di grande livello – esordisce Boccia. Da quando sono sindaco ho visto succedersi ben tre presidenti della Fise (Federazione sport equestri) e un progressivo depauperamento del centro, sia in termini di strutture che di eventi e competizioni ospitate. La situazione ad oggi è chiara. La Fise è commissariata e ha un buco di 7 milioni, e non può continuare a gestire il centro. Il commissario straordinario Ravà si è rivolto a me chiedendo collaborazione nel cercare di individuare la strada migliore – continua il primo cittadino – per uscire da questa situazione di immobilità che è venuta a crearsi a causa di anni e anni di mala gestione del centro, ed ho subito creato un tavolo di lavoro tra Fise, Coni, i Comuni del territorio, e la Regione perché non possiamo permettere che il Centro equestre rimanga chiuso». Quale futuro allora?
«Quello che è emerso è la necessità di percorrere strade diverse da quelle che ad oggi non sono riuscite a rendere la struttura economicamente autonoma. La proposta su cui insistere – sostiene Boccia – fermo restando la centralità della disciplina del cavallo, è aprire il centro equestre ad altre discipline compatibili e che già oggi trovano ai Pratoni del Vivaro una location ideale per le proprie competizioni, come la mountain bike e il cross, ma si è parlato anche di golf, tiro con l’arco, e altro. Il modello di gestione è ancora tutto da verificare – chiosa poi – e stiamo aspettando il prossimo incontro alla Regione, perché è l’attore che più di ogni altro può dare garanzia e forza a un nuovo corso gestionale, che riconsegni il centro equestre alla comunità di Rocca di Papa e non solo».