Insomma uno che di nuovo ha solo la montatura degli occhiali) alla presidenza del Pd provinciale ed è scoppiata la bagarre. I delegati all’assemblea dell’area Cuperlo e quelli dell’area Civati si sono assentati per discutere una strategia comune, e con un fair play da carcere colombiano i neo renziani, tra mal di pancia e musi lunghi, hanno votato Mansutti e via. Alla prima prova si era dovuto prendere atto che quella maggioranza variegata che si era riunita attorno alla figura di La Penna non è stata in grado di eleggere il presidente dell’assemblea, fallendo nella prima votazione il quorum dei 127 voti richiesto e nella seconda votazione raggiungendo solo 109 voti, mancando in questo modo il quorum delle 127 preferenze necessarie per la validità della votazione. A partecipare sono stati chiamati circa 250 dirigenti del Pd in tutta la Provincia, di cui 147 eletti nella lista di sostegno di La Penna con Renzi riferimento nazionale, 82 nella lista di Di Tommaso che fa riferimento all’area Cuperlo e 13 nella lista di Fiore per Civati segretario del Pd. Attimi drammatici, perché evidentemente qualche falco tiratore tra gli scontenti renziani c’è stato. “Ma che c’entra uno che fa politica da 30 anni con le idee del sindaco di Firenze, si sono chiesti in molti? Di fatto Mansutti, pure soddisfatto,è presidente di un partito lacerato dall’interno, in cui i blitz e gli sgambetti sono all’ordine del giorno. Vedi il caso del Comitato Cuperlo a Latina.
«Il comitato – spiega Giorgio De Marchis – avrà il compito di sostenere la proposta di Cuperlo in provincia di Latina. Ci attendiamo adesioni importanti da parte di tanti consiglieri comunali ed esponenti del Pd – come il consigliere di Latina Omar Sarubbo – che già sui social network hanno espresso condivisione per la mozione e i suoi contenuti. Speriamo inoltre che si possano ritrovare su questa mozione esponenti importanti del Pd come l’ex capogruppo in Provincia Enzo Eramo, che durante le ultime primarie è stato tra i maggiori esponenti dell’ex mozione Bersani. Riteniamo infine opportuno un segnale di chiarezza e trasparenza anche da parte del segretario provinciale Salvatore La Penna, ex coordinatore provinciale della mozione Bersani, che ci auguriamo possa esprimere pubblicamente la sua preferenza, visto che è tra i pochi segretari in Italia a non averlo ancora fatto».
E non si è fatta attendere la risposta piccata di Omar Sarubbo: «Con piacere apprendo dalla stampa che anche Giorgio De Marchis ed altri, due giorni dopo il mio endorsement a Gianni Cuperlo, hanno deciso di sostenerlo. In quanto al loro comunicato stampa nel quale mi chiedono di partecipare all’autonominato comitato promotore provinciale pro Cuperlo mi permetto di far notare che sarebbe stato più consono e educato invitarmi a prenderne parte anziché lasciare che apprendessi tali informazioni dalla stampa». La Penna preferisce tacere, per il momento, appellandosi «a una generazione di democratiche e democratici che sappiano proiettarsi nel futuro e costruire un soggetto politico inclusivo». Niente di buono all’orizzonte.