Il 30 gennaio scorso il Comune di Albano, con una determina dirigenziale del settore attività produttive, ha revocato alla società che gestisce il locale, immerso nel verde in via dei Cappuccini e con una terrazza panoramica sul lago, l’autorizzazione all’esercizio dell’attività di ristorazione, rilasciata nel 2004, e ha disposto la chiusura del ristorante portato avanti dallo chef Alessandro Fortini. Una decisione presa dopo alcuni controlli che hanno riscontrato la realizzazione di abusi edilizi nei locali utilizzati da “Il fauno nel bosco”. La società che gestisce l’attività ha impugnato il provvedimento al Tar del Lazio, chiedendo che venisse sospeso ancor prima di discutere il ricorso in aula. Il presidente della II sezione ter del Tribunale amministrativo romano, Pietro Morabito, a febbraio, esaminata la richiesta e considerando che il provvedimento avrebbe avuto effetto dal 18 febbraio, dunque prima della data utile individuata per discutere il caso, aveva congelato l’atto comunale. Poi, però, discusso il caso in aula, i giudici si sono convinti della legittimità del provvedimento comunale, ritenendo il ricorso infondato. La società che gestisce il ristorante ha quindi fatto appello al Consiglio di Stato e l’ordine di chiusura imposto dal Comune è stato ora bloccato con un decreto del giudice Valerio Perotti. Il 18 maggio, dopo la discussione in aula, la V sezione del Consiglio di Stato dovrà poi decidere se confermare la sospensione del provvedimento. Battaglia sempre più dura attorno al “Fauno”. (C.Pis.)
Congelata l'ordinanza di demolizione
A salvare il ristorante di Albano dalla chiusura ora è il Consiglio di Stato
Stop alla chiusura del ristorante “Il fauno del bosco”. A disporlo è stato il Consiglio di Stato, nell’attesa che la vicenda venga discussa in aula il prossimo 18 maggio. Congelato così, seppure temporaneamente, il provvedimento del Comune di Albano, preso specificando che l’attività, nota soprattutto per banchetti, utilizza locali che sono frutto di abusi edilizi e che non hanno destinazione commerciale, una decisione già avallata dal Tar del Lazio.
04/05/2017
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