Doveva essere il consiglio comunale del confronto e del dialogo sulla difficile situazione rifiuti a Marino. Doveva, ma alla fine dei giochi non lo è stato. L’Assise straordinaria del 30 ottobre, richiesta dall’opposizione e molto attesa da minoranza, associazioni e cittadini, si è conclusa con un nulla di fatto: il punto relativo alla raccolta differenziata, infatti, è prima slittato alla fine dell’ordine del giorno e poi è caduto inespresso a causa della sospensione della seduta per la mancanza del numero legale dei consiglieri: «Il Consiglio – racconta il portavoce del gruppo di presenza Monsignor Grassi – inizia con la proposta, accettata dalla maggioranza, di posporre all’ultimo punto l’argomento richiesto dalla minoranza e cioè, passare al porta a porta». Giunti all’argomento in questione, cominciano gli interventi, ma «terminata l’esposizione – rimarca Colizza – insieme agli altri consiglieri di maggioranza, l’assessore Pisani abbandona l’aula; il presidente fa constatare il numero dei presenti che, essendo inferiori a quanto previsto, sospende la seduta per cinque minuti, al termine dei quali fa ripetere la conta e sancisce la fine della seduta per mancanza del numero legale».
Questa l’analisi del Movimento per il Cambiamento, che ha la sua espressione consiliare in Adolfo Tammaro: «Questo giorno rimarrà nella storia del Comune di Marino per la fuga, in ordine sparso, della maggioranza politica di centrodestra. Pur di non discutere la nuova mozione contro la cementificazione al Divino Amore (oltre a quella sui rifiuti, ndr) presentata da Tammaro, mozione già rimandata strumentalmente nel precedente Consiglio, gli attuali amministratori di Marino presenti sono letteralmente “scappati” dall’aula consiliare, facendo mancare il numero». Da Palazzo Colonna nessuna comunicazione ufficiale, ma solo un silenzio che fa rabbia alla minoranza, che con forza aveva richiesto quel consiglio comunale straordinario. Cosa rimane dunque? Il progetto dell’assessore Pisani, che ha lanciato la nuova idea in tema di raccolta rifiuti: un piano che faccia superare l’empasse della raccolta differenziata, sempre ferma al 20%: «Tenuto conto che il dato relativo alla parte organico/umido – spiega Pisani – è pari circa al 70/75% dell’indifferenziato, la proposta è fornire degli Ecodigestini alle 17mila famiglie marinesi». Ecodigestini?
«È un sistema innovativo e sostenibili – prosegue – che consente di rigenerare in poche ore tutti gli scarti umidi/organici, riducendone il volume originale fino al 90%, restituendo quindi a fine ciclo due risorse, una solida e una liquida, impiegabili in natura e nella vita quotidiana». A supporto di questo ciclo, “è possibile fornire al cittadino sacchi con codice identificativo da utilizzare per l’indifferenziato e prevedere una tariffa “diversificata” secondo il principio” chi più produce rifiuto indifferenziato più paga” ed al tempo stesso valorizzare e premiare il comportamento del cittadino civico e di senso civico». Mentre la raccolta della carta-plastica avverrà come ora in strada tramite cassonetti. Questo il sogno da realizzare per l’amministrazione comunale, che però ad oggi deve fare i conti con una produzione annua di rifiuti pari a 24.507.776 totali di cui 19.406.000 indifferenziati e 5.101.000 differenziati.