Questa l’analisi del Movimento per il Cambiamento, che ha la sua espressione consiliare in Adolfo Tammaro: «Questo giorno rimarrà nella storia del Comune di Marino per la fuga, in ordine sparso, della maggioranza politica di centrodestra. Pur di non discutere la nuova mozione contro la cementificazione al Divino Amore (oltre a quella sui rifiuti, ndr) presentata da Tammaro, mozione già rimandata strumentalmente nel precedente Consiglio, gli attuali amministratori di Marino presenti sono letteralmente “scappati” dall’aula consiliare, facendo mancare il numero». Da Palazzo Colonna nessuna comunicazione ufficiale, ma solo un silenzio che fa rabbia alla minoranza, che con forza aveva richiesto quel consiglio comunale straordinario. Cosa rimane dunque? Il progetto dell’assessore Pisani, che ha lanciato la nuova idea in tema di raccolta rifiuti: un piano che faccia superare l’empasse della raccolta differenziata, sempre ferma al 20%: «Tenuto conto che il dato relativo alla parte organico/umido – spiega Pisani – è pari circa al 70/75% dell’indifferenziato, la proposta è fornire degli Ecodigestini alle 17mila famiglie marinesi». Ecodigestini?
«È un sistema innovativo e sostenibili – prosegue – che consente di rigenerare in poche ore tutti gli scarti umidi/organici, riducendone il volume originale fino al 90%, restituendo quindi a fine ciclo due risorse, una solida e una liquida, impiegabili in natura e nella vita quotidiana». A supporto di questo ciclo, “è possibile fornire al cittadino sacchi con codice identificativo da utilizzare per l’indifferenziato e prevedere una tariffa “diversificata” secondo il principio” chi più produce rifiuto indifferenziato più paga” ed al tempo stesso valorizzare e premiare il comportamento del cittadino civico e di senso civico». Mentre la raccolta della carta-plastica avverrà come ora in strada tramite cassonetti. Questo il sogno da realizzare per l’amministrazione comunale, che però ad oggi deve fare i conti con una produzione annua di rifiuti pari a 24.507.776 totali di cui 19.406.000 indifferenziati e 5.101.000 differenziati.