Lo scorso anno la Corte dei Conti ha condannato le due società, sette manager e quattro politici a risarcire il Comune per circa 58 milioni di euro. Una condanna che, per quanto riguarda gli ex amministratori, ha colpito l’ex sindaco Calogero Santangelo e gli ex consiglieri comunali Sergio Corbolino, Michelino Telesca e Giorgio Nardin, chiamati a risarcire quasi settemila euro a testa. Le indagini degli inquirenti contabili sono però andate avanti sul cosiddetto addendum del 2007, la delibera di consiglio comunale con cui, per l’accusa, è stato aumentato in maniera ingiustificata l’aggio per l’«Aser», eliminato il minimo garantito e tolte le prestazioni accessorie. In definitiva, secondo gli inquirenti, un peggioramento della convenzione originaria tra la società e il Comune, già bollata come fonte di danni.
Una vicenda finita sul fronte penale con un’assoluzione, ma che sul piano contabile ha portato la Procura presso la Corte dei Conti a ritenere che, per gravissime colpe degli amministratori, l’ente pubblico avrebbe subito un danno di oltre 35 milioni. Sedici politici, insieme all’«Aser» e a «Tributi Italia», ultimati gli accertamenti sono stati così citati a giudizio e ora attendono la sentenza. La Procura contabile vuole far condannare a risarcire l’ingente somma le due società, l’ex sindaco Calogero Santangelo, e gli ex consiglieri comunali Pio Nicolò, Marco Moroni, Arnaldo Cocilova, Antonello Santangelo, Elia Bacchin, Cataldo Cosentino, Sergio Corbolino, Dino Taibbi, Luciano Coser, Giuseppe Colaiacovo, Luigi Tartaglia, Giorgio Nardin, Alfondo Longobardi, Roberto Boi e Michelino Telesca, gli ultimi quattro ancora con un seggio in Consiglio.